di Nicola Fini
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Dorian Gray, protagonista del celebre romanzo di Oscar Wilde del 1890, scese a patti con il proprio divenire: lo specchio gli avrebbe rimandato ciò che era stato in giovinezza, il quadro ciò che diventava invecchiando.

E’ il tempo, con il suo scorrere lento e inesorabile, che diviene fantasma così doloroso da dover essere negato. Dorian Gray rappresenta l’esempio per eccellenza di un meccanismo di negazione: nega il trascorrere del tempo e della morte in un continuo sforzo di superare ogni limite, biologico e personale. Il protagonista del celebre romanzo, non potendo pensarsi imperfetto, prega il proprio ritratto di invecchiare al suo posto. Il giovane Dorian rappresenta, pertanto, l’emblema dell’ideologia dell’apparire che difficilmente può conciliarsi con l’essere se stessi.

Si tratta di un tema quanto mai attuale nella nostra società che vede sempre più il ricorso alla chirurgia plastica ed estetica quale strumento atto ad anestetizzare emozioni dolorose connesse alla naturale evoluzione del corpo umano.

La gerascofobia è definita come la paura persistente, anomala e ingiustificata di invecchiare. Essa è generalmente classificata tra le fobie specifiche e può essere associata al timore di restare soli, senza risorse e incapaci di provvedere a se stessi.

D’altro canto, la “vecchiaia” è da sempre stata considerata l’età contemplativa per eccellenza, in cui l’attenzione per l’immagine corporea lascia spazio alla riflessione consapevole della saggezza tipica della veneranda età…

Il significativo aumento della “popolazione anziana” è, attualmente, oggetto di studio di medici, psicologi e scienziati: si tratta di un nuovo contesto, in cui il fascino della bellezza fisica, sempre più centrale nella società odierna, determina una crescente richiesta, anche in età avanzata, di interventi di chirurgia estetica.

Nel corso degli ultimi anni, stante la notevole diffusione di tali procedure chirurgiche, sono stati condotti numerosi studi volti ad approfondire il ruolo che i fattori psicologici esercitano nel ricorrere alla chirurgia estetica.

Numerose ricerche hanno dimostrato come l’insoddisfazione legata all’immagine corporea rappresenti il principale fattore predisponente al ricorso alla chirurgia estetica.

Oltre ai fattori personologici predisponenti è bene considerare come la senescenza si associ, altresì, alla cessazione delle attività lavorative, che talvolta comporta l’emergere di un vissuto di esclusione dalla vita sociale, associato a vissuti di ansia e frustrazione”

Il pensionamento comporta, inevitabilmente, cambiamenti radicali nell’assetto di vita di un individuo e spesso viene vissuto in maniera ambivalente, da un lato con un senso di liberazione, dall’altro come profondamente destabilizzante, venendo a mancare le consuetudini ormai acquisite e consolidate.

D’altra parte, qualora l’individuo ricorra ai trattamenti chirurgici estetici con un tale assetto psicologico, è probabile che permanga l’insoddisfazione rispetto all’immagine corporea o, più verosimilmente, un più generico vissuto di insoddisfazione che poco attiene alla sfera corporea.

È vero anche che, con l’aumento dell’età media della popolazione mondiale, nel mondo occidentale e nei Paesi in via di sviluppo si assiste negli ultimi decenni anche a un deciso miglioramento della qualità della vita negli over 60.

Se solo 30 anni fa una persona della stessa età era considerata anziana e la fine della sua attività lavorativa coincideva con il tramonto della vita sociale e sentimentale, oggi non è più così: gran parte degli uomini e delle donne conserva una vitalità sorprendente, è ancora socialmente ricercata e spesso impegnata sia nella sfera lavorativa sia nelle attività sportive e ricreative.

E se qualcuno ritiene addirittura che i 60 anni siano i nuovi 40, certo è che questa altezza della vita non coincide più con quell’idea di declino fisico e mentale a cui i vecchi codici culturali si riferivano, ma semmai un tempo proficuo per raccogliere i frutti di ciò che si è seminato, riscoprire potenzialità inespresse e riprendersi ciò che ci si è negati nella prima parte dell’esistenza.

In questo quadro, specie per le donne, cresce di pari passo il desiderio di sentirsi ancora fisicamente in forma ed esteticamente gradevoli per continuare a piacere e a piacersi a dispetto del tempo che passa e si assiste, di conseguenza, a un aumentato ricorso alla chirurgia estetica.

Se in buona salute, le pazienti non più giovanissime si affidano al bisturi per rinfrescare il loro aspetto, ritrovare l’armonia delle proprie forme e ottenere un’immagine più corrispondente all’energia vitale non ancora assopita”

Quanto ai rischi connessi con alcuni procedimenti chirurgici in pazienti di età avanzata, in genere gli specialisti sono concordi nel ritenere che l’età fisiologica sia in questo caso ben più importante di quella cronologica. Così come esistono persone di 30 anni non idonee a un intervento di chirurgia estetica a causa dei loro problemi di salute, ci sono pazienti di 70 anni in condizioni fisiche più che soddisfacenti per affrontare questo genere di operazioni.

Soprattutto quando si parla di interventi che coinvolgono il viso, è fondamentale che il chirurgo abbia molta esperienza e, nel caso di volti non più giovanissimi, è importante, da un lato, avere ben chiaro qual è il risultato migliore che si può realisticamente ottenere, dall’altro, aspetto non meno importante, è il buon gusto e la competenza dello specialista a cui ci si affida, che si tratti di un lifting, di una rinoplastica o di un filler, a fare la differenza.

Ma quali sono le peculiarità degli interventi estetici over 60?

Quali le aspettative da accogliere e le convinzioni da screditare?

Esistono davvero interventi senza età?”

L’intervento sicuramente più richiesto sia da pazienti uomini che da pazienti donne è la blefaroplastica (ripristino dello sguardo) e, in seconda battuta, tutti quegli interventi di chirurgia estetica che hanno come obiettivo un ringiovanimento del volto, primo fra tutti il lifting.

Altra operazione sempre molto richiesta dalle donne già dai 50 anni è il risollevamento del seno che con l’età è caduto o ha perso tono e che in quel frangente può anche essere aumentato di una taglia. In generale, si tratta comunque di un’esigenza di miglioramento del proprio aspetto che vede ancora le donne in maggioranza in rapporto dell’80% contro il 20% degli uomini.

Per quanto riguarda le aspettative più comuni delle persone non più giovanissime si può affermare che, in genere, sono due le categorie di persone che dopo i 60 anni si rivolgono al chirurgo plastico: quella che spera di risolvere molti dei propri problemi legati al decadimento e all’invecchiamento della pelle del viso ricorrendo alla medicina estetica, e quindi essenzialmente alle punturine di botox (rughe al centro della fronte, zampe di gallina), mesobotox (rughe del collo, cedimento delle guance), di fillers (solchi e rughe intorno alla bocca, riempimento degli zigomi), di biostimolazione, di radiofrequenza; e quella che invece arriva in studio già consapevole e si orienta da subito verso la chirurgia estetica.

La medicina estetica ha fatto molti passi in avanti negli ultimi decenni: le tecniche, così come i prodotti, se sono di ultima generazione, possono dare ottimi risultati.

Importante, tuttavia, è conoscere le diverse potenzialità e quindi avere giuste aspettative, tenendo presente che la medicina estetica agisce essenzialmente su piccoli difetti e quindi in linea generale è indicata per persone più giovani. Superati i 50 anni, è predominante la tendenza a dissuadere i pazienti che ravvisano importanti problematiche di rilassamento dell’epidermide e perdita di tono, di far ricorso ad essa optando per la chirurgia estetica.

Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a personale specializzato e

di evitare di superare certi limiti, scegliendo sempre il buon gusto,

l’armonia, l’appropriatezza, per non incorrere in eccessi”

E’ opportuno che il paziente non “si faccia prendere la mano” con il rischio che, una volta intrapresa una certa strada, sia difficile tornare indietro, arrivando a situazioni nelle quali si perde la naturalezza dei propri tratti, come accaduto a personaggi del mondo dello spettacolo e non solo…

Dott. Nicola Fini
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica

Corso del Mezzogiorno 34B/8
Foggia

n.fini@email.it

334 14 32 648

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