di Michele Paparella

Maestro orafo e designer di gioielli di Bari

Esistono gioielli ispirati al mondo animale?

La risposta è affermativa e possiamo senz’altro già trovare un riscontro fin dalla preistoria.

Il legame tra l’uomo preistorico e la Natura, era qualcosa da celebrare se pensiamo che alcuni monili ed amuleti ad esempio, erano ricavati dai denti degli animali che venivano cacciati, e che “magicamente” trasmettevano la loro forza.

Quando poi furono scoperti i metalli, e dunque  l’oro, apparve evidente come il metallo del Sole, fosse perfetto per esprimere anche la potenza economica di popoli che si stavano arricchendo con il commercio.

Un’antica popolazione nomade indoeuropea, gli Scìti, produssero infatti gioielli in oro con animali tecnicamente raffinati, simbolo di una cultura nomade che dalla caccia trasse notevoli profitti.

Gli animali erano considerati spiriti ancestrali, che con la loro energia erano capaci di influenzare le sorti umane.

Il serpente è uno di questi, e rappresenta sia una forza negativa che positiva, assumendo nel tempo simbolo di conoscenza.

Celebrato dai gioielli Romani nei famosi anelli e bracciali in oro, come anche dagli Egizi con il Sacro Cobra, resiste prepotentemente ancora nella moda di oggi, Bulgari su tutti, retaggio di un passato che fu.

E come non ricordare nella cultura dell’antico Egitto, tutta una serie di divinità animali trasformati nei sontuosi gioielli che ancora oggi possiamo ammirare nei musei.

Il falco Horus, Dio della guerra e del cielo, appare dappertutto con il suo occhio imperscrutabile mentre osserva le miserie umane.

Non possiamo non citare anche il gatto, assunto a divinità con la Dea Bastet,  e tanto amato fino al punto di mummificarlo.

E dello scarabeo, ne vogliamo parlare?

Simbolo di trasformazione ed eternità, era il simbolo per eccellenza dei gioielli egiziani, e qui mi viene in mente il pendente ritrovato nella tomba di Tutankhamon, il cui scarabeo si è rivelato essere stato intagliato da un meteorite vetroso.

Possiamo cogliere da questi esempi, il forte richiamo al mondo magico e religioso, che plasmerá l’indole dell’uomo antico, e che anche nel Medioevo e nel Rinascimento produrranno magnifici gioielli dove sono protagonisti gli animali fantastici.

Un esempio per tutti, sono i pendenti in oro e smalto a forma di drago ricavati da enormi perle barocche.

Il drago era la metafora di quelle forze oscure, che nell’uomo del ‘500 dovevano essere dominate, per una trasformazione interiore, poiché avesse senso la realizzazione del Microcosmo nel Macrocosmo.

Ma volgendo lo sguardo a gioielli più recenti, il tema della trasformazione diventerà la cifra estetica dei gioielli con animali ed insetti dell’Art Nouveau.

René Lalique, il più importante orafo francese dei primi del ‘900, realizzò magnifici gioielli policromi, utilizzando smalti traslucidi ed opalescenti, che ben esprimevano il concetto di materia viva in perenne trasformazione.

L’eloquente metamorfosi della donna-libellula, simbolo di emancipazione è una delle più belle spille mai prodotte da Lalique.

E’ allora la Natura che ancora una volta ispira l’uomo, quasi che gli venga in aiuto nei momenti in cui smarrisce la sua strada.

I gioielli “animalier” irrompono prepotentemente nel panorama dell’alta gioielleria con Cartier che crea l’icona “Panther”, ancora oggi prodotta in platino, diamanti e zaffiri.

Animali di lusso potremmo dire, che ispireranno nel tempo tutta una serie di preziosi animali, che diventeranno il simbolo del brand che li ha prodotti.

Mi riferisco al “Dodo” di Pomellato, un uccello estinto che negli anni ’90 creò una nuova tendenza ecologista, con gioielli pensati per un target giovane, destinati anche ad una raccolta fondi per il W.W.F.

Una rivoluzione estetica e culturale, che aprì la strada ad una sensibilizzazione alle tematiche ambientali di cui oggi tanto si parla, e che sottolinea ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il legame indissolubile tra uomo, animale, ambiente e Natura.

Un legame che si crea anche con i nostri amici a quattro zampe, che con la loro sensibilità ci insegnano a guardare il mondo con occhi diversi.

Ed anche in questo caso i gioielli che hanno come protagonista gatti e cani, talvolta realizzati con materiali poveri, ci ricordano il nostro amore per loro.

Perché se è vero che siamo affascinati dai preziosi gioielli, e altrettanto vero che chi trova un amico tra gli animali…trova un tesoro

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