In armonia con se stessi e con la natura

di Linda Cupaiuolo

insegnante di yoga

È inevitabile che, durante una lezione di yoga, l’istruttore ci inviti a entrare in una posizione, “asana” in lingua sanscrita, che richiami il nome di un animale: “cane che guarda in basso”, gatto, mucca, cammello…queste solo alcune tra le più comuni, note anche ai principianti della disciplina.

Nella dimensione yogica, infatti, molte asana traggono ispirazione dal mondo animale; numerose sono  le posture del corpo che ci portano a imitare l’atteggiamento di un cane che si stiracchia dopo un sonnellino allungando la schiena, di un gatto che curva in su la colonna o di un cobra che strisciando solleva la testa…e potremmo citarne molte altre.

Questo per vari ordini di ragioni: innanzitutto perché gli antichi maestri vivevano in armonia con la natura, da cui traevano quotidiani insegnamenti  rispettandola amorevolmente.

Poi, perché lo yoga si tramandava oralmente da maestro a discepolo, per cui associare il nome di un animale a una determinata postura ne facilitava la memorizzazione.

Osservando i comportamenti abituali dei nostri amici animali, salta all’occhio la loro grande abilità nell’allungare la colonna, stirare i muscoli delle zampe, del collo…a beneficio della fluidità ed elasticità di ogni zona e parte del corpo, lo stesso beneficio che un praticante ricava imitando tali posture.

 Qualche esempio potrà bastare: la posizione del cane che guarda in basso, una delle posizioni fondamentali, con cui otteniamo una intensa distensione della colonna, ci regala un’energia generale, rilassa la mente, allunga i muscoli di spalle, gambe e braccia. Allo stesso modo, la transizione mucca/gatto è considerata un ottimo riscaldamento all’inizio di una sessione, contribuendo a liberare da rigidità la regione lombare, le vertebre cervicali e l’addome con tutti i suoi organi interni.

Passando ad asana più “intense”, per le quali bisogna aver raggiunto un maggior grado di fluidità ed esperienza, si può considerare la posizione del cammello, i cui benefici consistono nel tonificare e donare flessibilità ai nervi sacrali e a tutti i muscoli spinali, migliorando l’elasticità della diaframma e dei polmoni e allungando in contemporanea i muscoli dei glutei e della parte anteriore delle cosce.

Acquisire e progredire in posizioni come questa è fonte di benessere fisico e mentale, un benessere ben chiaro a chi pratica yoga da tempo e con costanza…

Si potrebbe andare avanti con un lungo elenco di nomi e posture  ma il nucleo del discorso resterebbe invariato: ognuna di esse insegna gentilmente al corpo e al respiro il giusto modo per sciogliere blocchi fisici ed emozionali, costruendo stabilità e armonia a tutti i livelli.

Oltre che di materia, siamo fatti di energia e il mondo animale è molto suscettibile alle vibrazioni che il nostro “corpo sottile” emana, ovvero non quello composto di carne, ossa ecc., ma quello che, non avendo la forma concreta e tangibile della materia, possiede la “forma radiante dell’energia”, la cui luminosità  e densità cambia con i nostri pensieri e le nostre sensazioni.

E’ di questo corpo sottile che, attraverso la pratica dello yoga, potremo prendere consapevolezza!

 Accade spesso, infatti, che durante una pratica di meditazione, il nostro gatto o il nostro cane vengano a rilassarsi sul nostro tappeto, in uno stato di grazia e abbandono, godendo delle vibrazioni positive emesse dalla nostra mente e partecipando, in qualche modo, al nostro stesso processo di rigenerazione.

Dunque, lasciamo che i nostri amici ci ispirino e iniziamo la nostra pratica!

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