di Melania Macchiarola

Per coloro che hanno varcato la soglia dei cinquanta, il mese di ottobre rievoca la festività di San Francesco, l’amico di tutti, Patrono d’Italia insieme all’audace Caterina.

Fino a qualche decennio fa (quando il calendario scolastico non era di livello europeo) era, infatti, giorno di riposo dal lavoro e dagli impegni scolastici.  Oggi il nome del Santo alle giovani generazioni fa pensare al Papa argentino ma, approfondire la riflessione su questa benedetta amicizia, non farà male a nessun lettore.

Francesco era amico di tutti poiché, di animo mite e spoglio delle sue ricchezze, non solo risultava simpatico a quanti si imbattevano in lui, specie se poveri, ma si dice che possedesse il dono di parlare addirittura con gli animali.

Ricordiamo, con l’aiuto di Giotto, il suo flirt con il lupo di Gubbio o il famoso discorso fatto alle tortorelle. Fuori dalla metafora mitologica, più laicamente parlando, possiamo dire che Francesco di Assisi può essere considerato il primo vegano nell’animo.

“La riconciliazione che viveva con tutte le bestie sapeva di paradiso terrestre”.

Si racconta che il Creatore del cielo e della terra fosse Signore degli astri ma avesse confidato in Adamo ed Eva per il dominio sugli animali. Tant’è che a loro spettò di nominarli e prendersene cura. In Genesi è scritto che i nostri antenati, stereotipi simbolici del genere umano, potessero passeggiare con Dio tra le fiere senza temerle perché l’amicizia con il Creatore conferiva loro armonia piena, oggi tanto agognata, con la natura tutta.

L’esperienza si ripete con Noè e la sua famiglia: nell’arca le tigri diventano come gattini e bevono latte. Quaranta giorni e quaranta notti senza sbranamento alcuno!

E poi il miracolo del poverello di Assisi che nel suo Cantico delle creature neppure cita gli animali per invocarne fratellanza poiché egli stesso ne è responsabile.

E mentre i cristiani nei secoli hanno frainteso la Parola traducendo il dominio in termini di consumo, l’ebreo osservante tutt’oggi ha un comportamento più responsabile nei confronti degli animali, evitando di metterli nel piatto e facendo shabbat insieme a loro.

Il 4 ottobre sarà diffusa la nuova enciclica di Papa Francesco sulla fratellanza che, in un certo senso, è di rinforzo alla sua prima, la Laudato si’, dove è il richiamo al consumo responsabile…

 

 

“A cominciare dalla tavola, affinché torni ad essere luogo nel quale

si costruiscono rapporti di pace …

anche con gli animali”

 

 

In copertina: San Francesco a Lago Maggiore, Lombardia

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