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di Francesco Scorrano

Immaginare di raccontare Roma in una mostra d’arte non è una sfida da poco. Ma farlo a oltre diecimila chilometri di distanza, in un paese con lingua, cultura e storia così diverse, rende l’impresa ancor più audace.
Per portare a termine questa missione complessa, servono viaggiatori straordinari che, grazie alla loro esperienza di vita, riescano a superare le barriere culturali. Masue Kato è una di questi viaggiatori, una professoressa presso il Dipartimento di Studi Cristiani del College of Arts della Rikkyo University di Tokyo. Kato è uno dei curatori della mostra “Rome, the Eternal City: Masterpieces from the Capitoline Museums’ Collection,” che ha aperto il 16 settembre al prestigioso Tokyo Metropolitan Museum. Ha vissuto e studiato a Roma per conseguire il suo dottorato in storia dell’arte medievale ed è una grande conoscitrice dell’Italia.
La mostra è nata in occasione del 150º anniversario della Missione Iwakura, un viaggio diplomatico giapponese negli Stati Uniti e in Europa tra il 1871 e il 1873, durante il periodo Meiji. Questa missione aveva lo scopo di studiare i sistemi amministrativi, educativi e industriali delle potenze occidentali. Durante la visita in Italia, i membri della missione hanno osservato da vicino l’arte italiana e l’organizzazione dei grandi musei, contribuendo a portare elementi della cultura artistica europea in Giappone.
La mostra al Tokyo Metropolitan Museum è organizzata in cinque sezioni. La prima, intitolata “La creazione del mito della fondazione di Roma,” si concentra sulle origini della città e presenta una replica in bronzo della celebre scultura della Lupa capitolina.

La seconda sezione, “La gloria dell’antico impero romano,” presenta numerose sculture e reperti archeologici della Roma classica, tra cui il marmo della Venere capitolina, una copia romana di un originale greco.
La terza sezione racconta la nascita dei Musei Capitolini grazie alla donazione di bronzi da parte del Papa Sisto IV, tra cui la Lupa Capitolina e il Colosso di bronzo di Costantino.
La quarta sezione si concentra sulla Pinacoteca Capitolina, un museo che ospita dipinti delle famiglie Sacchetti e Pio di Savoia. Opere di maestri come Tintoretto e Caravaggio saranno esposte a Tokyo.
L’ultima sezione, “Roma capitale dell’arte: tra fantasia e realtà,” esplora come Roma sia stata una fonte di ispirazione per artisti italiani e internazionali, specialmente durante i Grand Tour europei a partire dal XVII secolo.
Nelle prime due settimane di apertura, la mostra ha ricevuto un’ottima risposta dal pubblico giapponese, con una media di quasi 2500 visitatori al giorno. La mostra rimarrà al Tokyo Metropolitan Museum fino al 10 dicembre e poi si sposterà al Fukuoka Art Museum dal 5 gennaio al 10 marzo 2024.
L’obiettivo della mostra è non solo condividere l’arte e la storia di Roma con il pubblico giapponese ma anche incoraggiare i visitatori a esplorare ulteriormente i Musei Capitolini quando visitano Roma come turisti, ampliando la loro comprensione dell’arte e della cultura italiane.
(https://www.fukuoka-art-museum.jp/en/exhibition/rome-the-eternal-city-masterpieces-from-the-capitoline-museums-collection/)

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