La trasformazione basata sui dati raccolti dall’AI nell’economia è già in corso, ma ci vorrà tempo per comprenderla completamente: le parole di Robert Shiller, premio Nobel per l’economia, si uniscono al dibattito sull’IA e al suo impatto, equiparabile a quello di Internet. In Italia, entro 10 anni, le nuove macchine intelligenti potrebbero sostituire il lavoro di quasi 4 milioni di persone. Sebbene il 77% degli italiani guardi con timore l’IA, solo il 17% si oppone al suo utilizzo nel mondo del lavoro. È essenziale comprendere le potenzialità dell’IA e valutarne obiettivamente vantaggi e svantaggi, incluso il rischio di manipolazione delle fonti e della percezione umana.
È critico controllare l’uso dei modelli di linguaggio nell’IA, come evidenziano recenti studi del MIT di Boston. Papa Francesco auspica regolamentazioni etiche per contrastare gli effetti dannosi e discriminatori dei sistemi di IA. Tuttavia, non possiamo rinunciare al progresso tecnologico, poiché l’IA gioca un ruolo cruciale nelle sfide attuali, come la sostenibilità e il cambiamento climatico.
L’IA può ampliare i nostri orizzonti, ma è fondamentale mantenere il focus sulle relazioni umane, la creatività e l’etica. Con l’Intelligenza umana, abbiamo plasmato il tessuto della nostra cultura e società. Ora, l’IA può elaborare e trasformare questo patrimonio per creare opere nuove, ma l’apprendimento continuo e lo sviluppo delle competenze sociali sono essenziali per guidare questa ondata di innovazione in modo inclusivo e benefico per tutti.