Mediterraneo: da Braudel a Cassano
di Oronzina Greco
docente di filosofia
Che storia antica, lunga e densa di incontri ha il Mediterraneo. E che storia vissuta ma anche viva e attuale rappresentano i popoli che con esso hanno avuto e hanno a che fare.
In un percorso tra natura, cultura, identità e pensiero tanti sono i “passi” che si possono fare nel Mediterraneo suggestivi e riflessivi insieme, invitanti alla conoscenza e all’approfondimento.
Attraverso delle suggestioni che scaturiscono dalla lettura di F. Braudel e di F. Cassano proviamo a farli questi “passi” nel Mediterraneo con “passi” scelti dalle opere Il Mediterraneo di Fernand Braudel edito da Bompiani e Il pensiero meridiano di Franco Cassano edito da Laterza.
Proviamo a farli introducendoli con un rigo di domanda-risposta per suscitare curiosità, per indurre letture, per attivare immaginazione.
PERCHE’ NATURA?
Perché il Mediterraneo ci appare da subito nei suoi tanti colori, con paesaggi dolci, meno aspri, più sinuosi, più verdeggianti, si presenta ogni volta nuovo con il suo azzurro cangiante.
…. “Il Mediterraneo si estende così dal primo ulivo che si raggiunge arrivando dal nord ai primi palmeti che si levano in prossimità del deserto. “ …… …. “Per chi scende da settentrione, l’appuntamento col primo ulivo è sul Rodano. Il primo palmeto compatto sorge…dopo che si è varcato l’Atlante Sahariano…Il deserto scompare quando interviene l’oceano” …… …. “Il piacere degli occhi e la bellezza delle rose nascondono i tradimenti della geologia e del clima e fanno dimenticare che il Mediterraneo non è mai stato un paradiso offerto gratuitamente al diletto dell’umanità.” …..
…. “Non è perciò a nostro esclusivo ed uso il fatto che le piante del Mediterraneo siano così profumate che abbiano foglie ricoperte di lanugine o di cera e steli irti di spine: sono tutte difese contro la siccità…quando di vivo ci sono solo le cicale.” …… ….“Che cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un paesaggio ma innumerevoli paesaggi, non un mare ma un susseguirsi di mari, non una civiltà ma una serie di civiltà le une sulle altre.”…
PERCHE’ CULTURA?
Perché c’è una storia millenaria, una tradizione che permea i popoli e persiste, pur nei differenti modi di pensare ed esistere; perché c’è un sentire, tutto sommato, comune.
…. “Il Mediterraneo è un insieme di vie marittime e terrestri collegate tra loro e quindi di città che si tengono per mano. Strade e ancora strade, ovvero tutto un sistema di circolazione. In fondo il Mediterraneo si può definire…uno spazio-movimento.” ……
…. “Il Mediterraneo è un crocevia antichissimo. Da millenni tutto vi confluisce complicandone e arricchendone la storia: idee, religioni, modi di vivere.” ……
…. “Ogni civiltà è costruzione, difficoltà, tensione: le civiltà mediterranee hanno lottato contro mille ostacoli spesso visibili, hanno utilizzato materiale umano talvolta logoro, si sono battute senza posa, alla cieca, contro le masse enormi dei continenti che serrano i suoi mari interni, si sono urtate anche contro le immensità oceaniche dell’Indiano e dell’Atlantico.” ……
…. “In tutte le zone montuose del Mediterraneo si ritrova facilmente ancora oggi tutta una serie di feste in cui si mescolano credenze cristiane e sopravvivenze pagane.” …… …. “Il Mediterraneo è una buona occasione per presentare un altro modo di accostarsi alla storia.” ……
PERCHE’ IDENTITA’?
Perché c’è un riconoscersi, ci sono molteplicità reali o/e implicite che tendono a riavvolgere un filo sottile e resistentissimo, antico e moderno insieme.
…. “Il mare opera uno sfondamento che apre la mente all’idea di partenza, all’esperienza di un’infedeltà che rende incerta ma anche più grande e complessa la fedeltà, che inventa la nostalgia, quel dolore, quel desiderio della patria.” ……
…. “Incontro di terra e di mare non è l’idillio che si ricompone: esso non è una quiete, ma la difficoltà di stare in un solo luogo, non è il ritorno di identità semplici, ma la scoperta che dopo lo sviluppo ritornano utili molte risorse…” …….
…. “All’inizio non c’è mai l’uno, ma il due o più. Non si può ricomporre il due in uno: nessun universalismo potrà mai riuscirci. Si tratta solo di evitare che i due si allontanino fino a desiderare la distruzione reciproca …” ……
…. “Ogni vita raggiunge un equilibrio, deve raggiungerlo. O scomparire: ma non è questo il caso della vita mediterranea vivace e inamovibile.” ……
PERCHE’ PENSIERO?
Perché, come dice Hegel in Lezioni sulla filosofia della storia, il Mediterraneo è … “il punto centrale della storia del mondo… e senza di esso non si potrebbe immaginare la storia del mondo” …
…. “Pensiero meridiano è quel pensiero che si inizia a sentire dentro laddove inizia il mare, quando la riva interrompe gli integrismi della terra…quando si scopre che il confine non è un luogo dove il mondo finisce, ma quello dove i diversi si toccano…” ……
…. “Il pensiero meridiano è radicato qui, nella resistenza della molteplicità delle voci, delle vie, delle dignità, nella capacità di rovesciare in risorse quelli che nell’ottica primitiva dello sviluppo sembrano solo vincoli, limiti e vizi…” ……
…. “Esso deve custodire con forme di vita immobili, lente, stratificate, dove si è spesso più ricchi di relazioni che quando si è collegati telematicamente con il tutto, dove invece delle … protezioni della tecnica ci sono quelle … delle religioni.” ……
Piccolo, piccolissimo Mediterraneo se ci viene in mente il mappamondo, eppur grande se pensiamo alla Storia, alle strade che in esso si sono incrociate e alle storie che si sono intrecciate.
Suggestioni culturali da coltivare e condividere.