di Denise Lagioia

Charles Bukowski, considerato uno dei grandi scrittori del novecento, spesso relegato in secondo piano nei libri, ma al contempo ampiamente riconosciuto, merita un’analisi più approfondita. Conosciuto anche come il “poeta maledetto“, questo appellativo gli fu conferito a causa della sua vita sregolata, caratterizzata dall’abuso di alcool e dal rifiuto della morale e del conformismo borghesi.

Il suo stile distintivo si inscrive nel realismo sporco, un approccio che lo eleva a figura anticonformista. Bukowski si distingueva per la sua autenticità, esprimendo il proprio pensiero senza filtri, senza compromessi, procedendo direttamente al nocciolo della questione. Questa sincerità gli conferiva la capacità di far “vivere” ciò che scriveva, affrontando temi come l’amore e la rassegnazione con una prospettiva unica, arricchita dalla sua personale esperienza.

Il suo scritto diventa un dipinto vivido, un quadro nitido in cui il lettore è coinvolto profondamente, vivendo attraverso le parole di Bukowski. In questo modo, l’autore trasmette non solo temi universali, ma anche la sua intima realtà, rendendo ogni pagina un’esperienza di connessione autentica tra scrittore e lettore.

Leggendo ciò che scrive, Bukowski insegna a vedere uno stesso argomento da un’altra prospettiva, la più viva. Nel 1979, l’autore traccia il suo cammino in “Shakespeare non l’ha mai fatto”, un diario di viaggio intriso di pensieri profondi e aneddoti, esplorando temi come l’esistenza, la morte e le debolezze, essendo semplicemente sé stesso.

Nel corso di questo viaggio narrativo, Charles Bukowski non è solo; è in compagnia di sua moglie, Linda Lee Beighle. Con lei, la vita dello scrittore sembra prendere una piega positiva, al punto che egli stesso dichiara: “Lei era stata mandata dagli dei per salvarmi”. Attraverso le sue frasi d’amore, in cui allude alla sua compagna, emerge l’immagine di lei come la sua salvezza, la sua luce nel buio.

Con l’entrata di Linda nella sua vita, Bukowski migliora la sua salute, riducendo significativamente il consumo di alcol. Infine, nel 1994, lo scrittore ci lascia a causa di leucemia, chiudendo il capitolo di una vita segnata dalla ricerca della verità e dall’amore che ha illuminato il suo percorso.

 


FOTO: di Denise Lagioia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo! Abilita Non abilitare