Di Francesco Scorrano

Il mondo è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola – Galileo Galilei.

 

La matematica è una delle più profonde modalità di espressioni artistiche perché i matematici, come gli artisti, devono trovare soluzioni uniche e originali a problemi complessi. La creatività matematica può manifestarsi nella scoperta di nuove teorie, nel trovare modi innovativi di risolvere un problema o nell’inventare nuovi concetti matematici. L’arte è spesso in grado di evocare emozioni e connessioni profonde con il pubblico, e la matematica può fare lo stesso. Una bella dimostrazione o un’equazione elegante può suscitare una reazione emotiva. E’ una disciplina universale che collega persone di diverse culture e contesti, permettendo una connessione umana attraverso il linguaggio comune dei numeri e delle forme.

John Maynard Keynes, come altri grandissimi economisti (come De Viti de Marco in “in Italia”), aveva capito perfettamente che tutto ciò che facciamo da quando nasciamo a quando moriamo è pura arte. Nella vita privata Keynes non fu solo un avido collezionista di opere d’arte , ma anche un autentico mecenate.

Scrittore di –L’arte e Lo Stato– Keynes riconosceva l’importanza dell’arte nella società. Per lui, l’arte svolgeva un ruolo cruciale nel fornire un senso di significato e arricchimento nella vita delle persone. Riteneva che l’arte potesse influenzare positivamente il benessere sociale ed economico. Nel suo libro “Le conseguenze economiche della pace”, Keynes sosteneva che l’arte fosse fondamentale per la ricostruzione culturale dell’Europa dopo la Prima Guerra Mondiale. Studiando l’arte, Keynes poteva comprendere meglio la complessità della condizione umana e cogliere il significato più ampio delle opere d’arte nel contesto culturale.

Applicazioni di ARTE nelle sue teorie:

Z= prezzo complessivo di offerta della quantità di prodotto derivante dall’ occupazione

N= lavoratori

D= domanda

Funzione di domanda aggregata= D=f(N)

Funzione di offerta aggregata= Z=p(N)

(l’occupazione aumenta fino a quando Z diviene uguale a D)

Confutazione della teoria classica dell’economia

 

 

Teoria Classica= Offerta crea la propria domanda (legge di Say) – f(N) e p(N) siano uguali per qualsiasi valore di N.

 

Ma se così fosse con qualunque valore di (N), la (D) sarà sempre uguale a (Z).

La domanda effettiva invece di avere un valore di equilibrio è una serie di infiniti valori tutti ammissibili.

Secondo Keynes la quantità di lavoratori(N) che gli imprenditori decidono di occupare dipende dalla somma di=

D1(spesa prevedibile della collettività in consumi);

D2(prevedibile ammontare che essa andrà in nuovi investimenti);

 

DOMANDA EFFETTIVA=D1+D2

D=p(N)

D1 è funzione di N  x(N)

P(N)-x(N)=D2

 

Quindi il volume di equilibrio di occupazione dipende dalla:

1)funzione di offerta complessiva (p);

2)propensione al consumo x(N);

3)volume dell’investimento D2;

 

Ma non tutti spendono tutto il loro reddito, ci sarà sempre una parte che verrà destinata al risparmio. Quando l’occupazione aumenta, (D1) aumenterà ma non tanto quando (D) poiché se il nostro reddito aumenta, aumenta il nostro consumo, ma in misura inferiore rispetto al reddito. Quindi se la propensione al consumo rimane invariata (D1), l’occupazione non potrà crescere se nello stesso tempo D2 non aumenta fino a colmare il divario crescente fra (Z) e (D1).

 

Così il sistema trova stabilità con (N) minore alla piena occupazione.

Se non è arte questa..

 

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