Quali sono i complessi meccanismi che che permettono allo Stato di controllare i suoi conti?

Molti di essi furono escogitati nel lontano 1923, un secolo fa, con il regio decreto 20440/1923, passato alla storia come “Legge De Stefani” dal nome del ministro delle finanze dell’epoca, Alberto De Stefani appunto.

 Il 7 luglio 2023 alle ore 21.00 in Piazza dell’Orologio a Polignano a Mare nell’ambito della XXma edizione di “Il libro possibile” si presenterà il volume “La controversa riforma De Stefani del 1923” (edizioni Aracne, 2023), una collettanea di studi curata da Giuseppe Mongelli e Salvatore Romanazzi e dedicata a ricostruire il contesto storico, l’innovatività e la longevità di questo provvedimento legislativo adottato quando l’Italia era ancora una monarchia.

La controversa riforma “De’ Stefani” del 1923 (libropossibile.com)

L’evento sarà concotto da Enzo Varricchio, direttore di Scripta Moment,  e vedrà la partecipazione del Ragioniere generale dello Stato, dr. Biagio Mazzotta, e dei dirigenti della Ragioneria Giuseppe Mongelli, Salvatore Romanazzi e Lucia Spilotro.

Giuseppe Mongelli, Biagio Mazzotta ed Enzo Varricchio

Si parlerà del Regio Decreto 2440/1923, di contabilità pubblica, di come il nostro Stato tiene in ordine le finanze, del fondamentale ruolo della Ragioneria Generale dello Stato nella sorveglianza sui conti pubblici e  sull’equilibrio di bilancio tra spese ed entrate, della peculiare prerogativa del Ragioniere Generale dello Stato nella cosiddetta “bollinatura” delle leggi, cioè la verifica della loro indispensabile copertura finanziaria.

E’ la quarta volta che la Ragioneria generale dello Stato partecipa a Il Libro possibile, a testimonianza di un’apertura al dialogo con i cittadini di questa ultracentenaria Istituzione in passato rimasta nell’ombra.

In questo caso il libro si occupa della legge di contabilità generale del 1923 a distanza di un secolo dalla sua emanazione, una legge che tuttora dispiega i suoi effetti sulla gestione contabile del nostro Paese.

Si conferma la longevità secolare di una riforma rilevante per la Pubblica amministrazione italiana per ampiezza dei temi disciplinati che toccano il funzionamento complessivo della macchina statale, dal bilancio, ai controlli, all’attività contrattuale, alle responsabilità degli agenti amministrativi e contabili, alle procedure di spesa e tanti altri aspetti della gestione amministrativa e contabile.

E’ affascinante il contesto storico-politico-economico nel quale venne concepita la riforma oggetto del volume ed è importante capire che cosa resta attuale del RD 2440/1923, conoscere come si articola la presenza della Ragioneria dello Stato attraverso le sue articolazioni territoriali e quali funzioni esplica nell’attività finanziaria a livello locale. Essa lavora accanto a ogni ente pubblico, indirizzandone la gestione contabile e sorvegliandone la corretta applicazione.

C’è un pezzetto di Puglia dentro la riforma del 1923, passata alla storia con il nome del ministro delle finanze Alberto De Stefani, un giovane professore veneto educato alla scuola liberista di Ca’ Foscari. La legge ha come protagonisti, dietro le “quinte”, alcuni burocrati dell’unificato ministero delle finanze e del tesoro, come l’allora Ragioniere generale dello Stato, il pugliese Vitantonio De Bellis già in carica dal 1919.

Nel volume si delineano alternative chiavi di letture della riforma, attraverso una disamina che mira a recuperare il significato di talune pretermissioni, rispetto alla tradizionale e consolidata ricostruzione degli assertori del prevalente – ma delimitato – significato della riforma intesa unicamente come restaurazione burocratica e finanziaria che ha, in definitiva, comportato di offuscare gli aspetti innovativi recati dalle disposizioni.

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