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di Ermes Strippoli

 

Il Centro Italiano per la Fotografia di Torino ha svolto un evento speciale che si è tenuto giovedì 21 settembre. In questa occasione, ha ospitato la rinomata artista inglese Mandy Barker, pluripremiata a livello internazionale.

 

Durante l’evento, Mandy Barker ha dialogato con il direttore artistico Walter Guadagnini e ha condiviso la sua straordinaria esperienza nel campo della fotografia. Da oltre tredici anni, l’artista ha dedicato la sua carriera a documentare i detriti di plastica che inquinano i nostri oceani, creando opere d’arte che, se osservate da vicino, rivelano una cruda realtà: l’impatto devastante della plastica sulla vita marina e sulle fragili barriere coralline.

 

Mandy Barker collabora attivamente con scienziati per sensibilizzare il pubblico sull’inquinamento da plastica negli oceani del mondo, mettendo in luce gli effetti dannosi sulla fauna marina, sul cambiamento climatico e, in definitiva, sulla nostra stessa esistenza. Questo incontro rappresenta un’opportunità unica per riflettere sull’urgente necessità di agire.

 

Per concludere l’evento, l’artista ha toccato il cuore del pubblico con una riflessione finale, mettendo in luce l’importanza di agire immediatamente per affrontare l’inquinamento da plastica nei nostri oceani:

 “Da oltre un decennio, il mio impegno artistico si nutre della ricca fonte di conoscenza fornita dalla ricerca scientifica. Questa ispirazione emerge attraverso la consultazione di documenti ufficiali, report dettagliati e, non di rado, conversazioni dirette con gli stessi scienziati. Il mio obiettivo primario consiste nell’esprimere visivamente le gravi problematiche legate all’inquinamento causato dalla presenza diffusa della plastica nelle acque. Nel farlo, tengo sempre fede agli approfondimenti degli esperti in materia. Il mio intento è di ampliare la consapevolezza pubblica su tali questioni ambientali, raggiungendo coloro che magari non avrebbero accesso o interesse a leggere approfonditi articoli scientifici o che non potrebbero mai visitare le regioni colpite, come il cuore del Pacifico settentrionale. Attraverso il mio lavoro, cerco di offrire alla comunità scientifica una voce visiva, avviando un dialogo diretto con la coscienza sociale degli spettatori. Nel mio sito web, condivido le mie esperienze durante le spedizioni in collaborazione con gli scienziati e presento le mie opere, creando così un ponte tangibile tra l’arte e la scienza, con l’obiettivo di promuovere una comprensione più profonda e un cambiamento positivo.

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