di Piero Meli

fotografo e scrittore

Piero Meli

Una moda che sempre più spesso contagia chi si avvicina al mondo della letteratura è quella di voler scrivere da subito un romanzo. Tanti aspiranti scrittori si cimentano nella sua stesura pensando che sia sufficiente seguire le regole classiche della composizione narrativa per farsi strada nel mondo dell’editoria.

Personalmente ritengo che il racconto sia invece una strada molto più efficace per comunicare con i lettori e per trasmettere qualcosa di sé.

Da sempre l’uomo ha avvertito la necessità di tramandare e di trasferire agli altri storie, emozioni e vissuti …

Se pensiamo alle prime forme di pittura murale o alle incisioni rupestri possiamo scorgere immediatamente la volontà di raccontare quello che l’autore/artista stava vivendo in quel preciso momento.

Quello che colpisce è il numero limitato di immagini. Poche ma ben delineate.

piero meli amore amaro

La narrazione fa quindi parte integrante della nostra vita. È una forma di comunicazione.

Anzi, possiamo dire che è espressione stessa del nostro linguaggio.

Il racconto diventa, allora, il mezzo che lo scrittore ha, tra i tanti, per trasmettere al lettore il proprio sentire. Per poter recepire tale messaggio non occorre che il lettore possieda particolari strumenti culturali, come sarebbe invece indispensabile per un certo tipo di poesia.

Il racconto è immediato e, pur essendo complesso in fase costruttiva, è estremamente accessibile dal punto di vista del lettore.

 

 

 

Attenzione però, accessibile non vuol essere un sinonimo di superficiale

 

È la scorciatoia che uno smaliziato scrittore può utilizzare per narrare la sua storia.

Per questo motivo quando ho iniziato a scrivere ho scelto il racconto come via privilegiata per far “viaggiare”le mie storie.

Le mie storie, perché non potrei scrivere qualcosa di diverso da ciò

 che in qualche modo mi appartiene e sento mio

 

È vero che uno scrittore può prendere spunto dal mondo circostante, ma le storie più vivide, quelle che emozioneranno chi legge, saranno sempre quelle che affondano le radici nell’animo più profondo di chi le sta scrivendo.

Un racconto ha tempi rapidi e precisi, richiede l’utilizzo di un numero ben determinato di parole e di immagini.

Qualcuno in una presentazione di AmoreAmaro ha definito i miei racconti delle istantanee. Definizione che mi ha colpito e che ho fatto mia.

Perché questi racconti sono fotografie testuali della mia vita.

Qual è il segreto di un buon racconto?

Ci viene in aiuto Calvino nelle sue Lezioni Americane: “… è utile un disegno dell’opera ben definito che evochi immagini visuali nitide e incisive con un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature di pensiero e dell’immaginazione”.

Non potrebbe esserci definizione più calzante…

Scrivere è un modo di esprimere quello che abbiamo dentro e il racconto è la strada che ho scelto.

 

Non un’autostrada, come sarebbe potuta essere quella del romanzo, ma una via più stretta, come quelle dei borghi che si affacciano sul mare…

 

 

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