di Simona Cottini

creatrice e amministratrice

Gruppo VENTIDUE22

Il sentimento più forte e più antico dell’animo umano è la paura,

 e più grande è quella dell’ignoto

H. Phillips Lovecraft.


Ci chiediamo spesso quanto la paura sia responsabile delle nostre scelte e, ancora più spesso, conosciamo la risposta a tale domanda, anche se a livello inconscio.
Piuttosto che indagare oltre il limite di questa sottile consapevolezza iniziale, preferiamo soccombere rassegnati, cadendo in quelle ripetitive situazioni di cui continuiamo a lamentarci ma che divengono un luogo conosciuto, per quanto triste e demotivante.

Eh sì, perché la più grande paura, la madre di tutte le paure, è proprio quella che ci fa tremare di fronte all’ignoto, allo sconosciuto, all’imprevedibile.

“E cosa c’è di più ignoto dell’Universo che si muove e che vive dentro di noi? Nulla, ed ammetterlo è il primo passo oltre quel confine dove amiamo rinchiuderci, come ci hanno insegnato a fare sin da piccoli”

Proprio per questo motivo le persone tendono, più o meno inconsapevolmente, a negarsi il grande dono di entrare in contatto con quell’ “Entità Magica” che regna oltre ciò che crediamo rappresenti la nostra persona che altro non è che un insieme di piccole o grandi credenze cristallizzate e legate insieme in una storia che porta il nostro nome, spesso mal digerita o confusa dal dolore e dall’incapacità di vedere oltre l’apparenza degli accadimenti.

Esistono modi, anzi chiamiamoli “viaggi”, che ci conducono ad esplorare oltre la crosta del personaggio dentro il quale ci siamo intrappolati, nella storia di noi stessi che ci raccontiamo e che chiamiamo “la nostra vita”, pensando che i nostri pensieri siano originati da noi, mentre questi, spesso e volentieri, sono davvero solo la voce della paura.

Può meravigliosamente accadere che si arrivi, per qualche inspiegabile motivo o a causa di un particolare bagliore di consapevolezza, a capirne il gioco; ad intuire, insomma, che dietro alle nostre scelte e decisioni ci sia un qualcosa o un qualcuno che dirige la nostra vita al posto nostro, facendoci abilmente  credere di essere noi il pilota.

“Ed è proprio in questo prezioso momento di profonda lucidità che incontriamo il grande tranello, che è l’inganno che ci porta a credere che si debba divenire più forti della paura stessa”

Nulla di più sbagliato, perché è in questo modo che alimentiamo ulteriormente il potere che questa forza agisce su di noi.

Il vero “salto” sta, in verità, nel trascendere l’idea della sua potenza o, meglio ancora, della sua stessa esistenza fino a capire che il Serpente che tanto ci spaventa è, in realtà, come narrato in una splendida antica leggenda Zen, solo una corda.

Fortunatamente, stiamo entrando in un’epoca di grande consapevolezza con una “nuova coscienza emergente” che, ormai, sta affacciandosi nelle nostre vite grazie alle tante persone che si palesano sempre meno velatamente, visto che c’è una consapevolezza matura per tanti e  in tanti si fanno portavoce di una verità che sta cambiando il modo di percepire la realtà e, per logica conseguenza, di “agirla”.

Tra i  numerosi gruppi che troviamo sui social è nato, circa quattro anni fa su Facebook, il gruppo “VENTIDUE22”

Frutto del desiderio di  trasformare il proprio risveglio spirituale e la propria rinascita, in un progetto che potesse includere chiunque sentisse la necessità di volerne fare parte, il gruppo VENTIDUE22 ha cura di tutelare la privacy di ogni membro, proprio in quanto gruppo privato.

In questo spazio si lavora senza sosta ma con infinita leggerezza, cercando di entrare in connessione con la parte più sacra della persona, con l’essenza, in un certo senso, con l’anima, in modo tale da avere una visione molto diversa della realtà, una visione incontaminata dove la paura viene vista per ciò che realmente è.

E’ la forza del gruppo, il senso di appartenenza che rassicura e rende tutto più semplice: la condivisione delle paure di ognuno diventa, allora, un momento davvero prezioso dove il confronto ridimensiona ciò che inizialmente poteva sembrare il famoso serpente della storia Zen.

 

“Credici, un po’ di più… Che non c’è nulla che ti ferma!

Il Credo muove  le montagne, 

cancella i confini e libera l’anima, in una stato che anela per intima natura.

E se pensi di non farcela …

credici ancora un po’…

Trova il modo semplice.

Con forza e senza sforzo.

 

Se pensi di essere stanco fermati nel silenzio e

fatti attraversare da tutte le paure, senza diventarne parte.

Sbucciati le ginocchia e disinfettati con la pioggia.

E sorridi… sorridi sempre perché è così che si fa!

 

Conta fino a credici”

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