CARMINA VIRI

di Fulcanelli ©

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Ciao papà

 

Ho visto nei tuoi occhi il timore,

ho sentito nei tuoi silenzi la paura,

ho percepito nei tuoi gesti lo smarrimento.

 

L’insicurezza di dover andare lontano,

la paura dell’ignoto senza noi,

il turbamento nella perdita delle tue certezze.

 

Non temere padre mio sarò i tuoi occhi,

sarò il tuo verbo,

accompagnerò i tuoi gesti.

 

A te, che mi hai dato tanto,

darò la dolcezza del mio affetto profondo

e ti cullerò al ritmo del mio cuore…

 

Ciao papà, Tu, sempre circondato da amici, nipoti, stima e affetto, non avrai tutto questo nel tuo ultimo viaggio.

La morte ai tempi del coronavirus non può essere dolce come “la morte ai tempi del colera” che raccontava Marquèz… non si può scivolare via dolcemente sull’acqua in compagnia dell’amore di una vita. No, purtroppo no. Ci sono i protocolli: niente visite, nessuna Messa di commiato, tempi d’attesa lunghissimi e scelte difficili per noi, scelte devastanti in completa solitudine.

Avresti meritato così tanto e avrai così poco…

Ti amo papà, fai buon viaggio, la luce ti aspetta, te la sei meritata davvero.

 

PH: Interstellar, 2014

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