Massone, antisemita, suprematista della razza bianca, razzista.

Sull’uomo che detiene il record di premi Oscar – 26 – se ne sono dette di tutti i colori.

Banksy con i suoi graffiti l’ha conciato per le feste, fino a creare Dismaland, un parco divertimenti – installazione artistica contro l’impero Disney.

Eppure, chiunque, in qualche modo, ha subito, se pur in via incidentale la sua influenza.

Per parlare della letteratura e della filmografia di Walt Disney servirebbero un milione di monografie, dunque, senza volersi dilungare troppo e sapendo di fare una cernita incompleta, si riportano di seguito alcune delle opere del genio che hanno maggiormente segnato le giovani menti del XX e XXI secolo.

E’ d’uopo una considerazione in premessa; benché le storie della Disney siano quasi sempre tratte da opere letterarie o favole tradizionali, sarà la messa in opera di Walt a renderle celebri, accrescerne la diffusione e, sopratutto, guidare nell’interpretazione della storia.

Effetto, sindrome e complesso di Bambi

1942, il mondo moderno è nel pieno di uno dei momenti più cruenti che abbia mai attraversato: guerra, shoah, totalitarismi.

Nei cinema viene trasmesso un film d’animazione che inizia con fotogrammi come questo:

Col tempo, gli studiosi hanno iniziato a parlare di “effetto bambi”.

Trattasi della maggiore difficoltà nel provocare e sopportare la morte di animali ritenuti più “teneri”, rispetto ad animali meno “carini”.

Pensateci…

Perché alcuni di noi inorridiscono al pensiero di mangiare un coniglietto e poi sono capaci di ingurgitare un’alice completa di testa?

Perché alcuni si ritengono “vegetariani per etica, tranne che per il pesce?”

Cos’è il tonno? Più stronzo di un cerbiatto?

Torniamo al film.

A un certo punto, compare quella che, a parere di chi scrive, è stata una delle immagini che ha accelerato maggiormente la neurogenesi dei bambini, bruciando in pochi secondi strati di innocenza e facendo incazzare il mondo:

Sindrome di Bambi, ossia, la più grande propaganda anticaccia della storia.

Se vi trovaste di fronte al cacciatore che ha ucciso la mamma di Bambi e a un ladro, contro chi scagliereste la prima pietra?

Eppure, magari, avete mangiato centinaia di volte le pappardelle al ragù di capriolo.

Se qualche saputello, in questo momento, sta considerando che Bambi è un cervo dalla coda bianca e non un capriolo, sappia che è più odioso del cacciatore.

Dumbo: voglia di rivalsa tra razzismo, alcolismo e lotta al bullismo

Quando si parla della presunta vena razzista disneyana, l’immagine iconica è quella degli sfaccendati e perdigiorno corvi neri. In realtà la malizia è negli occhi di guarda perché i corvi sono personaggi tutt’altro che negativi.

Quanto agli insegnamenti è necessario segnalare come l’elefantino dopo essersi incidentalmente ubriacato con il topo Timoteo inizi ad avere inquietanti visioni.

Il messaggio che ne deriva è che ubriacarsi fa apparire i mostri. Se ve ne siete infischiati e continuate a trincare, la colpa è solo vostra.

Una curiosità: secondo alcuni critici, i rosa elefanti sono stati realizzati come parodia al surrealismo, molto in voga in quegli anni.

Altro insegnamento meravigloso del lungometraggio è quello relativo alle orecchie.

Un difetto che da complesso può divenire punto di forza.

Non è un caso che nel remake del 2019, il regista – Tim Burton mica pizza e fichi – abbia più volte dichiarato di essersi appassionato al progetto soprattutto per il messaggio di lotta al bullismo che ne scaturisce.

Cenerentola: ascensore sociale e arrampicatrici

“Dimmi solo un nome di una a cui è andata bene”
“Quella gran culo di Cenerentola!”

In “Pretty Woman”, Garry Marshal con questa battuta ci ha regalato uno dei momenti più esilaranti della storia del cinema.
Con Cenerentola si impara a sognare e a capire che le arrampicatrici sociali più sono sfacciate e meno riescono a farla franca.

Il Re Leone: ci si annoia con Shakespeare ma se c’è un suricato simpatico e un facocero puzzone va bene

La trama del Re Leone, a mio parere, è praticamente identica a quella dell’Amleto.

Regicidio, allontanamento del giovane principe, personaggi secondari profondamente influenti, discussioni con padre defunto, vendetta.

Questo è un altro grande pregio del genio Walt: rendere accessibili a tutti la letteratura…

Se preferite i cartoni ai libri Hakuna Matata! Anche questa è cooltura!

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