Michail Bulgakov

Feltrinelli, 2014, 552 pagine. (Prima edizione 1966).

L’AUTORE

Nato in Ucraina (Kiev), appartenente all’epoca all’Impero Russo, cresce in un ambiente famigliare piuttosto stimolante (figlio di un professore di storia e religioni).

Medico, poi medico militare e giornalista, scrittore e drammaturgo teatrale, Michail Afanas’evič Bulgakov ha dovuto subire come tanti artisti della sua epoca e di altre epoche l’aspra mannaia della censura politica che ha reso pubblicabile la sua più grande opera solo a diversi decenni dalla morte dell’autore.

IL ROMANZO

Il Diavolo fa visita all’Unione Sovietica degli anni ’30 sotto gli aspetti più disparati e originali, scombussolando la vita di un povero scrittore che deve barcamenarsi in disavventure che non può certo affrontare “ad armi pari”.

Parte del romanzo, invece, con una digressione nettissima e surrealmente realistica è dedicata alle vicende del noto “lavatore di mani” Ponzio Pilato, regalando una visione squisitamente semplice dell’esistenza storica di Gesù.

La forte presenza del “maligno” rende il rapporto tra il potere paranormale e le insulse vite mortale il vero protagonista del capolavoro.

CHE COSA CI E’ PIACIUTO

E’ un classico, nel senso che dopo quest’opera cambia nettamente una parte della letteratura mondiale.

CHE COSA NON CI E’ PIACIUTO

Non è sempre comprensibile la vena satirica su una Russia lontanissima nel tempo.

CITAZIONE

““Questo è un fatto. E i fatti sono la cosa più ostinata del mondo”

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