Menphys

 

di Gianfelice Tinelli  – architetto –

L’euforia con la quale sono iniziati gli anni 80 ha smosso il mondo da un torpore che aveva caratterizzato la fine del decennio precedente.

Gli Eighties sono stati anni “pop” per arte, design, architettura e musica.

Sono stati gli anni della fine della Guerra Fredda, del crollo del Muro di Berlino, di Blade Runner e di Ritorno al Futuro, del successo degli Swatch e degli zaini Invicta. Insomma, la decade senza la quale il secolo breve non avrebbe posto le basi per i movimenti culturali che viviamo oggi.

Ecco perché tutti hanno nostalgia del clima culturale e dei protagonisti degli 80s e si sta riportando in auge il trend degli anni migliori del secolo scorso.

Gli anni del boom artistico

Keith Haring 60's Birthday
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La nascita di stelle come Madonna e Michael Jackson in campo musicale ha cambiato lo scenario mondiale della musica e il rapporto tra le star e il grande pubblico, ponendosi in perfetta simbiosi con il boom artistico che ha interessato città come New York, Londra, Tokyo, Parigi, Milano.

Parliamo di nomi del calibro di Keith Haring, Robert Mapplethorpe, Jean-Michel Basquiat, Yayoi Kusama, Jeff Koons, Mario Schifano, Mimmo Paladino, Georg Baselitz e Anish Kapoor.

Architettura e design: il post moderno

L’Italia fu travolta in pieno dalla esplosione di nuove idee, colori e avanguardie, soprattutto nel campo dell’architettura e del design.

Alla base vi era il ripensamento di un nuovo moderno: così nasce la corrente post-modernista con l’ascesa di nomi nuovi di architetti, designer e aziende che hanno segnato la scena mondiale nei decenni successivi.

La nuova ideologia vedeva nella tradizione storica un mondo dal quale attingere idee e sensazioni senza opporsi strenuamente con il passato, come aveva fatto il movimento modernista, a favore dell’originalità a tutti i costi.

La biennale di architettura a Venezia. 1980

Strada novissima

https://www.domusweb.it/content/dam/domusweb/it/dall-archivio/2012/08/25/biennale-di-venezia-1980-la-strada-novissima/big_389821_8796_2441.jpg.foto.rmedium.jpg 

Il Belpaese diventa protagonista con la fondazione e il successo della Biennale d’Architettura di Venezia, nuovo palcoscenico dove architetti e designer di tutto il mondo venivano invitati ad esporre la loro idea di Architettura.

La prima Mostra nel 1980 denominata “La presenza del passato” è considerata dalla critica un evento che ha segnato l’architettura di tutto il 900. Il direttore, Paolo Portoghesi, chiese a 20 architetti di chiara fama di partecipare alla realizzazione della cosiddetta Strada Novissima, una serie di facciate effimere poste lungo una strada immaginaria tracciata all’interno dell’Arsenale di Venezia, in cui potessero racchiudere la propria visione della storia e dell’architettura, “una serie di autoritratti architettonici” come li definì lo stesso Portoghesi.

Dietro ogni facciata, il pubblico accorso numeroso si lasciò travolgere dalla presentazione dei migliori lavori di architetti del calibro di Frank Gehry, Rem Koolhaas, Arata Isozaki, Robert Venturi, Franco Purini, Ricardo Bofil. Molti di loro sono diventati dagli anni 90 le archistar che dopo trent’anni sono ancora protagonisti della scena internazionale.

Design italiano

Hans Hollein

http://ad.vfnetwork.it/design/2015/05/23/il-design-anni-80-mostra-rotterdam/

 

Il ruolo egemone dell’Italia negli splendidi anni 80 ha visto l’esplosione del design di qualità e l’esportazione di marchi che hanno fatto la storia. Si pensi all’ascesa di un’azienda come Alessi, marchio storico del made in Italy, o alle collaborazioni di Aldo Rossi e Philippe Starck (il più noto designer di fine millennio) con aziende italiane come Driade, Flos e Kartell.

Il design italiano è visto come il design più cool del momento.

Il design è un modo di discutere la vita. È un modo di discutere la società, la politica, l’erotismo, il cibo e persino il design.” afferma Ettore Sottsass, l’architetto che ha disegnato gli anni 80.

Menphis by Ettore Sottass

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Tutti abbiamo ammirato almeno una volta i colori e le geometrie pop degli oggetti e degli arredi progettati da Ettore Sottsass e dal gruppo Memphis, da lui fondato e che ha innervato questo decennio di energia pura, ma spesso non lo sappiamo.

La Libreria Carlton, in foto, è un simbolo di quelle idee e di quegli stili anticonformisti, audaci, ribelli, cool, che hanno animato gli anni Ottanta.

Menphys

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A 100 anni dalla nascita, numerosissime mostre nelle istituzioni museali più importanti di tutto il mondo, come il Metropolitan di New York, hanno celebrato la grandezza del gruppo Memphys e del design italiano, mentre il made in Italy degli anni 80 è sempre più ricercato dai collezionisti di tutto il mondo.

Questo trend mira proprio ad al recupero dell’estetica anni ’80, per chi ha vissuto il riscatto e il boom del made in Italy, in un periodo in cui ancora non esisteva l’ingombrante figura dell’archistar. I colori e l’atmosfera frizzante degli Eigthies erano riflesso del benessere economico. Adesso sono ricercati come distrazione dalla crisi e dalla mancanza di sicurezza dei Millennials, oppure semplice nostalgia della decade migliore e più innovativa dell’ultimo secolo.

Ritrovare gli anni 80 allora cosa significa?

Può essere occasione per noi della generazione Y di recuperare la sicurezza nel Belpaese come fucina di idee e di soluzioni innovative, capire che tuttora il Belpaese è sinonimo di pregio.

Eventi come Biennale di Venezia o il Salone del Mobile di Milano, esportato poi in Russia e in Cina, affermano la chiara leadership dell’artigianalità tricolore e le richieste non mancano. Dobbiamo solo innovarci ed essere protagonisti attivi, perché siamo portatori sani (e invidiati) di eleganza e qualità.

 

 

 

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