di Giulia Reina

Dopo una lunga attesa dovuta a interruzioni causate dalla pandemia e una grave embolia polmonare, Marina Abramovic, la celebre artista e pioniera dell’arte contemporanea, fa il suo trionfale ritorno alla Royal Academy of Arts di Londra. Questa mostra, in programma dal 23 settembre al 1° gennaio, rappresenta una straordinaria celebrazione della carriera di Abramovic e segna un importante traguardo: è la prima artista donna ad essere ospitata nelle Main Galleries dell’istituzione britannica in 255 anni di storia.
La mostra, intitolata “Marina Abramovic,” offre un profondo viaggio attraverso l’intera carriera dell’artista, mettendo in mostra oltre cinquant’anni di opere rivoluzionarie. Durante questo percorso, gli spettatori avranno l’opportunità di esplorare video delle diverse performance realizzate da Abramovic, testimonianza della sua continua sfida ai limiti del corpo e della mente umana, coinvolgendo emozioni e soggettività del pubblico.
Per questa mostra, Abramovic ha collaborato strettamente con Andrea Tarsia, curatore della mostra e Direttore delle Esposizioni della Royal Academy, con l’obiettivo di offrire agli spettatori un’esperienza coinvolgente e profonda.

Oltre ai video delle performance, il museo presenterà quattro performance dal vivo, messe in scena da artisti addestrati personalmente da Abramovic. Questi performer, dotati di straordinaria resistenza e carisma, sono stati preparati attraverso duri allenamenti basati su digiuno e silenzio.
Le quattro performance live rappresentano diverse fasi della ricerca di Abramovic e saranno programmate secondo un calendario consultabile sul sito della Royal Academy. Tra queste, “Imponderabilia,” realizzata per la prima volta nel 1977 a Bologna insieme a Ulay, coinvolgeva visitatori che dovevano attraversare nudi tra i due artisti posizionati come porte. “Luminosity,” del 1997, affronta i temi della solitudine e dell’elevazione spirituale, mentre “Nude with Skeleton” del 2002 è ispirata alle usanze dei monaci tibetani. “The House with the Ocean View,” sempre del 2002, ha visto Abramovic vivere in una galleria d’arte per 12 giorni sotto gli occhi dei visitatori.
Oltre alle performance dal vivo, la mostra presenta alcune delle opere più iconiche di Abramovic, tra cui “Rhythm 0” del 1974, in cui invitò il pubblico a interagire con lei usando oggetti su di sé, e “The Artist is Present” del 2010, una performance presso il MoMa di New York che attirò un numero record di visitatori.
La mostra offre anche uno sguardo a temi come la storia, l’attualità, la spiritualità e le dinamiche del corpo e delle relazioni umane, riflettendo sulla pratica della performance come un’esperienza transitoria e trasformativa.
Dopo la sua permanenza alla Royal Academy di Londra, la mostra “Marina Abramovic” viaggerà in diverse città, tra cui Amsterdam, Zurigo, Tel Aviv e Vienna, portando l’arte di Abramovic in tutto il mondo.
Questa mostra rappresenta un’occasione unica per immergersi nell’arte straordinaria e provocatoria di Marina Abramovic, una delle artiste più influenti del nostro tempo.

 

PIC: Marina Abramovic dal sito di Royal Academy

https://www.royalacademy.org.uk/exhibition/marina-abramovic?gclid=Cj0KCQjwmvSoBhDOARIsAK6aV7jmcoJ5fgu2mdElR2LsLsD_Y8UBOjQd7jojo32pvEcq2dKZqEhthmkaAi2CEALw_wcB

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo! Abilita Non abilitare