«Due strade divergevano in un bosco, ed io —
Io presi quella meno battuta,
E questo ha fatto tutta la differenza»

Robert Lee Frost                                                                                                                   

 

 Samanta Leila Macchiarola intervista Andrea Costantino

Amministratore unico di AncheCinema

Ciao Andrea, innanzitutto grazie per aver accettato il nostro invito e per averci offerto l’opportunità di conoscere meglio la realtà di AncheCinema che, proprio a Bari, sede della nostra redazione, opera ormai da un po’ di anni…

Che cos’è AncheCinema? Come lo descriveresti ai nostri lettori?

AncheCinema è una società che dal 2001 si occupa di produzione e distribuzione cinematografica e di eventi culturali. Gestisce dal 2016 il “Teatro AncheCinema”, un centro di produzione, spazio polifunzionale, club, auditorium, cinema, spazio espositivo e centro di formazione. Il Teatro AncheCinema si trova in pieno centro a Bari, dispone di diverse sale per concerti, convegni, congressi, eventi aziendali, presentazioni, trasmissioni televisive, laboratori ed eventi privati.

Cosa ti ha spinto a voler investire in questo tuo progetto?

Il cinema, fin da bambino, è sempre stato la mia passione. Con la mia prima videocamera realizzavo video “fatti in casa” che raccontavano della mia famiglia. Allora non pensavo che sarebbe potuto diventare un lavoro o che avrebbe potuto impegnarmi a tempo pieno. Un giorno mia mamma, avendo apprezzato un mio piccolo video dedicato alla nascita di mio nipote, mi spronò a candidarlo a qualche festival. Io, non troppo convinto e senza alcuna aspettativa, lo inviai al Festival del mio idolo di allora: Nanni Moretti.

Mai avrei potuto immaginare che il mio corto, un’opera così intima e semplice, potesse essere selezionato e proiettato a Roma al Sacher Festival.

Questo episodio ha dato il via al mio progetto artistico.

Dal 2001, infatti, oltre a impegnarmi nel cinema in varie esperienze come autore, regista, montatore, produttore e distributore, ho constatato come quella parte del settore cinematografico che mette in contatto l’opera con il pubblico fosse a mio parere carente e meritasse di essere re-inventata: mi riferisco alla distribuzione.

Non avrei mai pensato di aprire una sala cinematografica o di fare l’organizzatore di eventi! Le circostanze e una serie di incontri mi hanno portato ad elaborare un progetto che riflettesse la mia idea di cinema e la mia società, AncheCinema.

Questo progetto si è sostanziato nel recupero di una sala cinematografica storica di Bari, la mia città natale e nella sua trasformazione in teatro polifunzionale.

Ho voluto riprendere l’antica idea di “politeama”, rendendola moderna e ampliandola con le componenti della socialità, della contaminazione e dell’accessibilità.

Se la prima fase della mia vita imprenditoriale è stata dedicata principalmente al cinema e agli eventi cinematografici, questa seconda fase mi vede impegnato nella produzione di progetti e spettacoli che spaziamo in ogni ambito artistico: teatro, musica, danza, arti visive.

E così è  nato il Teatro AncheCinema! Qual è, più precisamente, la tua visione?

La visione di AncheCinema, una società fondata sul sincretismo delle arti, portato a sintesi nel cinema come opera d’arte totale, ha, in effetti, trovato concretezza nel Teatro polifunzionale AncheCinema, un contenitore aperto e accessibile a tutti i pubblici, a tutte le forme espressive e artistiche, a tutte le forme di socialità.

La mia è una visione di distribuzione artistica e cinematografica nuova, in cui lo spettatore è al centro e che si lega indissolubilmente al luogo come occasione di incontro tra persone. Penso che la mia idea possa rappresentare una possibilità per il futuro dei cinema e dei teatri, capace di moltiplicare e arricchire le occasioni di fruizione e nello stesso tempo di sopperire all’urgenza di rendere sostenibili i luoghi di spettacolo.

La mia storia imprenditoriale, vista a posteriori, pare avere un suo andamento coerente, ma tante volte mi sono trovato spiazzato di fronte a dei bivi e la strada imboccata che pareva la meno battuta, di “frostiana memoria”, ha fatto tutta la differenza.

Se sia stata la scelta migliore forse lo scoprirò in futuro o forse non lo scoprirò mai e, comunque, va bene così!

Ci sono degli aneddoti o episodi particolari che vorresti ricordare di questa esperienza?

Ciclicamente qualcuno mi ha detto che qualcosa non si poteva fare e invece io ho dimostrato che con impegno e passione si può fare quasi qualunque cosa. L’ultima volta è accaduto nel 2015 quando ho rilevato l’AncheCinema, ma è accaduto anche quando ho scelto di distribuire un film breve nel mercato editoriale e ci sono riuscito.

Gli aneddoti sono veramente molti, avendo lavorato tanto nei quattro anni precedenti alla pandemia.

Ai più curiosi consiglio un video in cui è possibile vedere, nei fatti, quanta arte e quanta vita in solo quattro anni sono passate in questo luogo.

https://www.facebook.com/1367557389/posts/10225178048782795/

È, poi, curioso pensare che il Teatro AncheCinema è un ex cinema finito in un contenzioso che con l’avvento dei multisala commerciali e delle imposizioni delle distribuzioni cinematografiche ha chiuso.

Ma ci sarebbe ancora tanto da raccontare…Prima dell’inizio dell’esperienza di gestione del Teatro AncheCinema sono stato selezionato da Marco Muller alla 67ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia con un corto di cui sono autore e produttore, sono stato due volte ai Nastri d’argento e in diverse rassegne internazionali come l’Italian Film Festival di Londra e Lisbona.

Infine, conservo con grande emozione il ricordo della visita di Nanni Moretti all’AncheCinema due anni fa. Credo sinceramente che sia rimasto stupito..

Quali sono le aspettative di Andrea Costantino per il futuro?

Abbiamo grandi progetti per il prossimo futuro poiché abbiamo rilevato anche un secondo cinema abbandonato di Bari: il cinema Jolly, cinema dei “postali” chiuso dal 1989. A Bari le monosala sono diventate tutte palazzine, bingo, supermercati. Resistono due piccole sale parrocchiali che programmano solo cinema.

Il Jolly sarà un centro di produzione polifunzionale e un piccolo cinema-teatro. C’è da sanare un rapporto complesso con le distribuzioni di cinema che impediscono che una monosala possa programmare più film con un palinsesto condiviso con il pubblico. Da una parte, il settore cinematografico lagna da sempre la crisi del cinema italiano o la crisi delle sale, dall’altra, protegge il profitto di alcuni gruppi e anche alcuni conflitti di interesse.

Cosa vorresti si raccontasse che è importante per te?

Beh, penso sia il “fiore all’occhiello” dell’ AncheCinema il fatto che la sala si distingue per accessibilità e qualità della visione per le carrozzine e che ha il palco accessibile ai diversamente abili. Dicono che sia tra i pochi, nonostante la legge è chiara.

Potrebbe sembrare un dettaglio, ma non lo è. Piuttosto, lo vedrei come un modello da esportare…

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