di Francesca De Meo

PH Luigi Borrelli

 studenti del PON. di Torremaggiore coordinati dalle prof.sse Samanta Macchiarola e Carmen Tusino

 

 Se preferite le mete insolite, se amate andare alla scoperta di luoghi solitari memori di un lontano passato, un tempo brulicanti di vita, non esitate a fare un salto a Castel Fiorentino, antica sede vescovile fondata dal catapano bizantino Basilio Baiohannes, tra il 1018 e 1023 d.C. nell’agro di Torremaggiore (FG).

Il vostro sarà un percorso sensoriale, che catturerà i vostri occhi e non solo, un’esperienza, assolutamente sinestesica alla portata di tutti, direi, ma, forse, non per tutti i palati.

Mentre ammirerete il panorama da quassù, sarete avvolti da profumi di ogni genere, di cui qui la natura è incredibilmente generosa.

Castel Fiorentino, infatti, costruita con lo scopo di fronteggiare gli attacchi dei nemici dell’impero di Bisanzio, domina dall’alto il Tavoliere delle Puglie, offrendo al visitatore una vista appagante dei campi di quella che un tempo era meglio nota come Magna Capitana.

La visita a Castel Fiorentino si snoda lungo la via principale, detta la magna platea, che tocca tutti i luoghi oggi visibili del sito.

Varcato l’ingresso, sarete sorpresi dalla torre poggiata su un basamento tronco-piramidale. Proseguendo, osserverete alcuni ambienti del settore urbano, tra cui un frantoio ed un forno per il pane. Nella stessa zona si trova una delle tante piccole chiese. Più ad Ovest, è collocata la Cattedrale, famosa per la sua antica imponenza. Ritornando sul sentiero principale, raggiungerete, finalmente, la domus federiciana, divisa in due ambienti, nella quale potrete entrare attraversando le sale della residenza. È un luogo dal fascino insolito poiché qui nel 1250 Federico II concluse la sua esistenza. Della domus, oggi, purtroppo, restano soltanto rovine come, del resto, di tutto l’antico abitato.

Se sarete pazienti e fortunati, se la stagione sarà per me propizia avrete la possibilità di vedermi lì, ad abbellire il paesaggio davvero incantevole, in certi momenti del giorno, per la sua luce brillante, l’azzurro del cielo e la piacevole brezza.  Renderò meno faticosa la vostra salita, distraendovi con il mio profumo. Se non ci sarò, non preoccupatevi. La natura della Capitanata è molto generosa: infatti, troverete tantissime piante selvatiche, camomilla, margherite, menta, fiordaliso, malva, origano, rosmarino, finocchietto selvatico, rucola e moltissime altre varietà.

Per ultimo, ma non per importanza, vi auguro di incontrarmi. Sono l’asfodelo, la pianta, modestamente, più bella e caratteristica di Castel Fiorentino, dal nome greco ασφὸδελος (Omero immagina che di questa pianta, dalla controversa etimologia, sia pieno il prato dove si aggirano le anime dei morti). Io amo i prati soleggiati di pianure e colline. Sono bianco e alto circa un metro. Ho un profumo deciso e caratteristico, che vi ricorderà la campagna mediterranea, ricca di profumi dolci e avvolgenti.

Se verrete in primavera, sarò qui ad aspettarvi per accompagnarvi nel viaggio alla scoperta di Fiorentino, in cui si respira ancor’oggi l’aria di un lontano passato, che ebbe il suo più insigne protagonista nella leggendaria, misteriosa e controversa figura di Federico II di Svevia.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo! Abilita Non abilitare