Tantra land, Nick Burgoyne http://nickburgoyne.com/tantra_land.htm

Tantra land, Nick Burgoyne
http://nickburgoyne.com/tantra_land.htm

 

di Enzo Varricchio

 

Se il Sushi è ormai uno status symbol, lo Yoga è l’icona del benessere e del relax divertentista. Ormai non può mancare qualche bella fanciulla in TV che pratica un asana per reclamizzare un cosmetico o una oligominerale, né un bel mandala varipinto in camera da letto e persino più di una discoteca intitolata al Samsara o al Nirvana. Ovunque sul pianeta esiste un centro Yoga e un qualche guru col suo bel seguito di sadaka (discepoli).

Lo Yoga è pop e ha invaso le nostre città. Già scoperto dagli Hippy negli anni ’60, scomparso negli anni del disimpegno, con la New Age è ripiombato su di noi come un boomerang. Il che è singolare se si considera che non ci può essere una scienza (perché di scienza si tratta) più articolata e lontana da noi e dalla nostra cultura.

Perché ci piace lo Yoga? Innanzitutto, perché promette salute e longevità di cui abbiamo disperato bisogno. Chi pratica lo Yoga assiduamente non ingrassa, non prende il raffreddore e riesce a fare dei movimenti ad altri preclusi. E poi è vegano per antonomasia, il che non dispiace agli interessi delle multinazionali del cibo. Non fa niente se

lo Yoga occidentalizzato delle nostre palestre è il frutto di una pura invenzione

in quanto ha dinamizzato e potenziato dal lato fisico quanto doveva essere prevalentemente statico-contemplativo.

 

Tantra City, Vincenzo Chiatante, 2018, collezione privata.

D’altra parte, nessuno può sapere con certezza quali siano le prescrizioni originarie della disciplina perché è nella Kaṭha Upaniṣad, databile intorno al V sec. a.C., che il termine yoga compare per la prima volta in questioni altamente teorico-filosofiche, mentre i primi testi che descrivono pratiche concrete risalgono al XV secolo dopo Cristo, e anche perché lo Yoga è una conoscenza iniziatica tramandata nei secoli per via orale.

Ci sono diversi tipi di yoga, c’è l’Hatha yoga, il Kundalini Yoga, l’Ashtanga Yoga, il Bhakti yoga, il Karma Yoga, il Bikram yoga, e c’è il Tantra yoga.

Il Tantra divenne popolare da noi quando Sting affermò di praticarlo per fare sette ore di sesso consecutivo con la moglie Trudie, salvo poi rivelare che si trattò di uno sbaglio, un fraintendimento perché in realtà non avrebbe mai detto “tantric sex“, bensì “frantic sex”.

Da allora si sono moltiplicate le scuole e palestre tantra, alcune con finalità non proprio edificanti.

In realtà il Tantra è una cosa seria, è un insieme di insegnamenti spirituali e tradizioni esoteriche originatesi nelle culture religiose indiane e diffusesi in Tibet, Cina, Corea, Giappone, Indonesia e molte altre aree dell’Estremo Oriente.

Nel Tantra Yoga si supera il dualismo tra anima e corpo, tra Puruṣa e Prakṛti (spirito e materia), l’energia naturale presente anche nel corpo umano denominata Shakti, il principio Femminile, assume grande importanza quanto Shiva, lo Spirito o Coscienza, il principio Maschile.

Il corpo non è visto come un semplice strumento di meditazione come nello yoga classico, anzi si considera come un tempio in cui giace dormiente una forza immensa e segreta. Attraverso pratiche specifiche, il praticante di yoga può risvegliare ed incanalare questa energia, chiamata Kundalini Shakti, accelerando la propria evoluzione spirituale.

L’atto sessuale diventa il momento fondamentale di scatenamento dell’energia vitale in quanto unione tra la polarità maschile e quella femminile (lo yin e lo yang del Daoismo) ma solo a patto che i partner siano padroni della tecnica di movimento e di respirazione basata su pause e ripartenze.

Insomma, il Tantra non sostituirà mai il Viagra.

 

Lo Yoga è pop e ha invaso le nostre città

India: I Templi Tantrici di Khajuraho

 

 

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