Impatto del Calo dei Rendimenti dei Titoli di Stato: Cosa Aspettarsi e Come Agire

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di Ermes Strippoli

Attualmente, i rendimenti derivanti dai titoli di Stato stanno vivendo una marcata diminuzione, evidenziando una tendenza che vede gli investitori orientarsi verso la prospettiva di un imminente taglio dei tassi a partire dal prossimo anno. In particolare, lo spread tra i BTP e i Bund si è ridotto a 174 punti nella giornata del 22 novembre.

Il rendimento del decennale italiano è sceso al 4,3%, mentre il tasso del Bund tedesco ha registrato un calo al 2,52% (-6 punti). Le tendenze ribassiste si sono riflesse anche nei rendimenti di altri paesi europei, con la Spagna che ha visto una riduzione al 3,51% (-7 punti) e la Grecia al 3,75% (-5 punti).

Il recente calo dei rendimenti può essere in parte attribuito all’effetto Moody’s, che ha confermato il rating Baa3 per il debito italiano, mantenendo una prospettiva stabile. Per i prossimi mesi, a meno che non si verifichino eventi straordinari come shock economici o conflitti, si prevede che i rendimenti tenderanno a rimanere stabili su questi nuovi livelli. Tale stabilità è anche influenzata dal calo dell’inflazione, che ha contribuito a generare rendimenti reali positivi sugli investimenti in titoli a reddito fisso.

Tuttavia, è importante considerare il contesto più ampio. I prossimi giudizi sulla legge di bilancio da parte della Commissione europea, se sfavorevoli, potrebbero innescare un aumento dei rendimenti e causare perdite sui titoli già emessi, sebbene tali valutazioni siano previste non prima della prossima primavera.

A livello globale, si segnala una tendenza “assoluta” al calo dei rendimenti delle emissioni governative, prendendo ad esempio gli Stati Uniti, dove i rendimenti dei Treasury a dieci e trenta anni sono scesi rispettivamente dal 5% al 4,44% e dal 5,11% al 4,57%. L’inversione della curva dei rendimenti suggerisce che una riduzione dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve potrebbe non essere imminente nei prossimi 6-12 mesi.

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