Luce all’Orizzonte: Ottimismo Economico Cresce in Europa

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di Ermes Strippoli

Segnali di speranza emergono dalle proiezioni economiche della Commissione Europea. Dopo un rallentamento recente, si prevede un possibile rimbalzo dell’attività economica nel 2024, condizionato alle tensioni internazionali. L’Italia, insieme a Germania e Finlandia, potrebbe sperimentare una ripresa più moderata nel 2023. Nel 2024, si prevede una modesta ripresa della crescita, supportata dalla riduzione dell’inflazione e dalla stabilità del mercato del lavoro, secondo il vicepresidente della Commissione Europea, Valdis Dombrovskis.

Per quanto riguarda le cifre, la crescita della zona euro è prevista all’0,6% nel 2023, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto alle stime di settembre. Nel 2024, si prevede un aumento del doppio, pari all’1,2%. Nel 2025, la crescita economica potrebbe rafforzarsi ulteriormente all’1,6%. Riguardo all’inflazione, la Commissione Europea prevede un aumento annuale medio dei prezzi al consumo del 5,6% nel 2023, del 3,2% nel 2024 e del 2,2% nel 2025.

Per l’Italia, l’analisi indica una crescita dell’0,7% nel 2023, con una possibile attestazione all’0,9% nel 2024, salendo all’1,2% nel 2025. Insieme a Germania e Finlandia, l’Italia è tra i paesi con una crescita potenzialmente più contenuta nel 2024. Le economie più dinamiche risultano essere quelle di Malta e Irlanda (4,0% e 3,0% rispettivamente), mentre la Francia potrebbe crescere dell’1,2%.

Per i conti pubblici italiani, occorrerà attendere il giudizio della Finanziaria che Bruxelles pubblicherà il 21 novembre. Per ora, Bruxelles osserva che il disavanzo sarà del 4,4% e del 4,3% del PIL nel 2024 e nel 2025, in parte a causa del prolungamento del taglio nel cuneo fiscale e dell’aumento ulteriore dei salari pubblici nel periodo contrattuale 2022-2024. Il debito, invece, è previsto in aumento nel 2024 e nel 2025 rispetto ai dati del 2023 (139,8% del PIL).

In generale, la Commissione Europea sottolinea che negli ultimi mesi l’incertezza e i rischi negativi per le prospettive economiche sono cresciuti, a causa della prolungata guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e del conflitto in corso in Medio Oriente. Finora, l’impatto di quest’ultimo sui mercati dell’energia è stato contenuto, ma esiste il rischio di interruzioni nelle forniture di energia che potrebbero avere un impatto significativo sulla produzione globale e sui livelli dei prezzi.

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