In Ottobre 2023, Inflazione in Forte Rallentamento con un Calo del 0,1%

Immagine di jcomp su Freepik

di Francesco Scorrano

Secondo i dati provvisori rilasciati oggi dall’Istat, nel mese di ottobre 2023, l’Indice Nazionale dei Prezzi al
Consumo (NIC) per l’intera collettività, escludendo il tabacco, ha registrato una diminuzione dello 0,1% su
base mensile, con un aumento del 1,8% su base annua. Questo segna un notevole calo rispetto al +5,3%
registrato nel mese precedente.

La marcata decelerazione dell’indice di inflazione è principalmente dovuta al rallentamento significativo dei
prezzi dei combustibili, sia quelli non regolamentati (da +7,6% a -17,7%) che quelli regolamentati (da -27,9%
a -32,7%). In misura minore, contribuiscono a questo calo anche i prezzi degli alimentari non lavorati (da
+7,7% a +5,0%) e dei lavorati (da +8,9% a +7,4%). Questi effetti sono parzialmente controbilanciati
dall’aumento dei prezzi dei servizi legati all’abitazione (da +3,7% a +4,0%) e dei servizi di trasporto (da
+3,8% a +4,0%).
L’inflazione di fondo, escludendo l’impatto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta anch’essa (da
+4,6% a +4,2%), così come l’inflazione al netto solo dei beni energetici (da +4,8%, registrato a settembre, a
+4,2%).
I prezzi dei beni registrano un significativo rallentamento su base annua (da +6,0% a +0,1%), mentre i prezzi
dei servizi rimangono stabili (a +4,1%). Questo porta a un notevole differenziale inflazionistico tra il settore
dei servizi e quello dei beni, con valori ampiamente positivi (+4,0 punti percentuali, rispetto al -1,9% di
settembre).

Ulteriormente in rallentamento su base annua sono i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della
persona (da +8,1% a +6,3%) e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +6,6% a +5,6%).
La diminuzione congiunturale dell’indice generale è principalmente attribuibile al rallentamento dei prezzi
dei combustibili non regolamentati (-1,9%), dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona (-0,9%)
e dei servizi di trasporto (-0,6%). Questi effetti sono stati solo parzialmente bilanciati dall’aumento nei tassi
di crescita dei prezzi dei combustibili regolamentati (+12,0%) e dei servizi legati all’abitazione (+0,4%).

L’inflazione acquisita per il 2023 è del 5,7% per l’indice generale e del 5,1% per la componente di fondo.
Secondo le stime preliminari, l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (IPCA) è aumentato dello 0,2% su
base mensile e dell’1,9% su base annua, segnando una decelerazione rispetto al +5,6% registrato a
settembre.

Fonte: https://www.istat.it/

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