Di Canio Trione 

La millenaria storia cinese non aveva mai conosciuto il benessere diffuso che sta vivendo adesso. Come mai? e come hanno fatto ad arricchirsi?
Nonostante la loro proverbiale saggezza i cinesi non si erano mai posti la questione della proprietà. Se l’Imperatore era tutto e poteva tutto quindi che senso poteva mai avere la proprietà? E, tanto meno un senso poteva avere quella bizzarria che in Occidente chiamiamo democrazia per difendere la quale hanno ammazzato neintedimeno che Giulio Cesare? Nella figura dell’Imperatore iniziava e finiva ogni discussione politica ed economica come peraltro già accadeva nelle tribù nord europee in attesa di essere contaminate e civilizzate dalle conquiste della cultura politica greco-latina.
Così anche i cinesi hanno chiamato un italiano a spiegare loro cosa fosse la proprietà privata e come la si potesse introdurre in Cina per arricchire i cinesi.
Appena introdotta ad onta delle stupidaggini delle dottrine comuniste -sempre in voga e che investono lo stesso nome della Repubblica cinese- il popolo cinese ha conosciuto le dolcezze del largo consumo e ai segretari di partito è stato dato un potere comparabile a quello dei Cesari. Ma è un potere non certo al livello di civiltà latina che possono provare ad imitare non certo ad acquisire per intero.
Così la introduzione del diritto di proprietà (pur molto male impostato) è stato sufficiente a trasformare una immensa tribù economicamente e politicamente primitiva in una grande potenza economica. Poi, innestata su quella grande innovazione, abbiamo visto introdurre innumerevoli strategie pubbliche ed aziendali e contratti spesso denominati con formule anglosassoni che sono stati utili alla piena realizzazione delle potenzialità proprie della proprietà privata.
Adesso i cinesi, ma non solo loro, hanno bisogno di studiare, capire ed introdurre le altre scoperte ed invenzioni della civiltà latino-greca per poter entrare a pieno titolo nel novero dei paesi civili. Nel frattempo godono dei piaceri e della potenza della economia fondata sul diritto di proprietà che duemila anni fa il popolo romano scrisse sapendo di scrivere la Storia, quella grande!

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