No, non sono le Orme, i New Trolls o la P.F.M., non è una loro cover.
Il ritorno del progressive rock all’italiana è targato HORA PRIMA, una formazione che riscopre la tradizione folkloristica mediterranea ma con un sound decisamente British.
L’Uomo delle Genti” è il primo album in studio degli “Hora Prima“, band fondata nel 2015 dal batterista Francesco Bux e dai chitarristi Domenico De Zio e Gianluca de Bene. Alla band si sono uniti nel tempo il tastierista Roberto Gomes e la bassista Valeria Tritto. 
Il gruppo è già noto per aver musicato l’inno internazionale di San Nicola/Father Christmas con un singolo dal titolo “We are all St Nicholas“, composto da Enzo Varricchio, giornalista storico e scrittore.
L’album “l’uomo delle genti”, prodotto e distribuito dall’etichetta discografica Ma.Ra.Cash Records, rappresenta un omaggio al Santo Nicola, patrono di Bari ma anche alter ego di Santa Claus/Babbo Natale, nonché un tributo alla Festa patronale del capoluogo pugliese, così come viene vissuta ogni anno da baresi e non. Pubblicato il 3 luglio 2021 è ora disponibile per l’ascolto sulle maggiori piattaforme streaming e per l’acquisto in formato fisico, online e anche presso lo store Feltrinelli di Bari. 
Si tratta di un viaggio musicale, lungo sei tracce, nella tradizione religiosa e culturale nonché nel profondo senso di devozione che unisce tutti i cittadini fedeli al Santo e alla sua Storia. Per questo lavoro la band si è avvalsa dell’importante contributo del paroliere e attore barese Giovanni Boccuzzi, autore dei testi dei brani.
L’obiettivo è anche quello di insegnare la storia e l’identità del Sud Italia attraverso la musica.
Il disco si apre con “1087“, un prologo strumentale orchestrale in stile colonna sonora che introduce la tematica del viaggio e dell’avventura dei marinai e apre la strada alla narrazione del secondo brano.   
Il folle miraggio“, narra del viaggio dei 62 intrepidi marinai che, ispirati dal desiderio di dare a Bari un santo patrono, hanno spiegato le vele e sono partiti per l’Oriente per trafugare le ossa del Santo.
“Le mie figlie” è il racconto di uno dei miracoli più rappresentativi di San Nicola: il prodigio della dote alle tre fanciulle, condannate alla prostituzione per la loro povertà e impossibilità a sposarsi. L’episodio della canzone, talmente emblematico da venire riportato in tutta l’iconografia del Santo e attraverso la rappresentazione dalle tre palle dorate, è narrato in prima persona dal padre delle tre ragazze.
La quarta traccia, “La locanda nella notte”, racconta dell’incredibile storia, risuonata negli echi della leggenda, che riguarda la resurrezione di tre bambini, uccisi da un oste e serviti come carne proprio a Nicola quando questi cercò ristoro in una locanda.
“La nostra festa” è la dedica ai baresi, pellegrini, forestieri e turisti, che puntualmente ogni anno a maggio rendono omaggio, attraverso la loro devozione e gli eventi della festività, a un uomo divenuto santo e simbolo di una città.
Infine, “U Sand Néste”, è un brano in vernacolo barese che, prendendo spunto dalle ballate e canzoni popolari dedicate al Santo, omaggia la veracità barese che contribuisce a dare colore e un’impronta folkloristica alla festa.
Questo concept album andrebbe proposto nelle scuole.
 
 
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