Quando pensare per loro è sforzarsi di “pensare” come loro…

di Terry Marangelli                                                                        

Presidente  Volontari Protezione degli Animali                                       

(VPA ) Sede di Foggia   

                                                                      

Una cagnolona di quasi sette anni, Dana, ci ha dato l’ennesima prova di cosa significhi amare senza condizioni.

Prelevata forzosamente, due anni fa, dai nostri volontari e dalla forza pubblica, dalla sua casa, insieme ad un’altra decina di cani che vivevano lì da lungo tempo, privati delle più elementari esigenze vitali, con ripercussioni sociali gravissime che avevano portato i condomini di quel palazzo a rivolgersi all’autorità sanitaria, aveva trovato nel nostro rifugio una “nuova casa”.

Umani e animali ammassati in un piccolo appartamento.

Una situazione dalla quale la sua padrona si era lasciata prendere la mano, precipitando in un degrado inaccettabile.

Da allora, con noi a Canopolis, insieme ai suoi compagni di sventura, piano piano, Dana aveva riacquistato la sua dignità.

Una cagnolina “seria seria”, equilibrata, socievole, ma con uno sguardo malinconico, che noi finivamo per attribuire a quei brutti trascorsi di vita.

Ma non era proprio così, non come noi pensavamo…

Lo abbiamo capito quel giorno di un mese fa, quando Grazia, la sua ex padrona, ci ha chiesto se potesse venire a trovare Dana e tutti gli altri cani con cui aveva condiviso la sua abitazione.

Non si vedevano da due anni, esattamente da quel giorno in cui gli sfortunati animali erano stati accolti da noi nel nostro piccolo rifugio di Canopolis.

Dana, che con lei aveva vissuto per ben cinque anni, quando ha visto la sua padrona è letteralmente impazzita di gioia. Manifestazione chiara di un legame che quel lungo intervallo di tempo non aveva affatto reciso.

Le feste, le coccole, gli ululati di quando Grazia è andata via ci hanno “raccontato” che, malgrado la sua vita, da noi chiaramente più dignitosa e le nostre continue attenzioni, il suo cuore era per colei che l’aveva cresciuta, sebbene tra mille problemi.

Così abbiamo deciso che farla ritornare a casa, come Grazia chiedeva. Era la cosa più giusta che potevamo fare per Dana.

Grazie ad una condizione familiare ed ambientale finalmente migliorata, nella considerazione che i suoi sette anni la candidavano a rimanere ospite a vita di Canopolis, vista l’improbabilità di un’adozione per un animale così anziano, abbiamo preso la nostra decisione con la ponderazione che si imponeva, sforzandoci di ragionare con il suo cuore, non con il nostro.

 

 

 

Dana e Grazia

Non è stato facile per noi lasciarla andare, ma alla fine siamo state ripagate dal suo sorriso meravigliosamente gioioso quando ha capito che sarebbe andata via con la sua vecchia padrona.

Era effettivamente quella la cosa giusta…

 

 

 

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