Il prossimo numero mensile di Scripa Moment sarà dedicato ai favolosi e problematici anni 80 del secolo scorso. Una delle cose più interessanti di quegli epici anni fu la musica. Numerose nuove band si affacciarono all’orizzonte ottenendo strepitosi successi anche in una Italia che per la prima volta apriva le porte anche dei centri minori ai concerti. I vinili di alcuni gruppi di allora erano vere e proprie opere d’arte. Sandro Soglia, tastierista e memoria storica di quell’epoca, ci aiuterà quotidianamente a rievocare le emozioni e le sonorità del tempo. Pubblicheremo le sue pillole giornaliere presentando ogni volta un LP e una band diversa

Talking Heads – Stop Making Sense – 1984
Indubbiamente una delle band più importanti dell’intero panorama musicale.
La mente geniale di David Byrne si fonde con gli altri membri Chris Frantz, Jerry Harrison e Tina Weymouth in una perfetta sintonia (non per niente si tratta della formazione originaria mai variata).
Funky ostinato con percussioni ossessive e bpm esagerati, musica afroamericana imbevuta di world music proveniente da ogni dove, è questa la miscela stilistica dei Talking Heads, con l’aggiunta di un intenso studio ritmico che sfocia in incredibili stratificazioni musicali e percussive.
“Stop making sense” è un disco ma anche un film-concerto di Jonathan Demme, decisamente innovativo rispetto agli standard di altri film simili.
Nel 1999 è uscita una riedizione del disco, enormemente ampliato, e contenente – tra l’altro – il fantastico “Genius of love” dei Tom Tom Club, giocoso gruppo formato dai soli Chris Frantz e Tina Weymouth.
David Byrne in particolare continua deliziarci con la sua attività artistica, restando uno degli attuali maggiori influencer, ma questa è un’altra storia….

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