Il Tocco di Pigmalione. Rubens e la scultura a Roma, allestimento, Galleria Borghese | Foto: A. Novelli © Galleria Borghese

di Francesco Scorrano

Il 14 novembre, la Galleria Borghese ha inaugurato la seconda fase della mostra “RUBENS! La nascita di una
pittura europea”, mettendo in mostra la straordinaria maestria del celebre pittore fiammingo. L’esposizione,
realizzata in collaborazione con la Fondazione Palazzo Te e Palazzo Ducale di Mantova, rivela i legami
profondi tra la cultura italiana e l’Europa attraverso gli occhi di Rubens.

Il fascino della mostra è alimentato dai disegni del maestro, dagli studi anatomici e dalle raffigurazioni di
animali, come la Leonessa a matita nera, carboncino e acquerello marrone proveniente dal British Museum
di Londra. Questi capolavori accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso 50 opere provenienti dai
musei più prestigiosi del mondo, dalla National Gallery di Londra al Met di New York.
La direttrice della Galleria Borghese, Francesca Cappelletti, sottolinea l’importanza di Rubens nel
trasformare il marmo in vibrante materia pittorica. La mostra esplora il concetto di “tocco di Pigmalione”, in
cui l’artista dà vita all’antico attraverso i suoi disegni e le sue tavole.

Il percorso espositivo presenta capolavori come il disegno ispirato alla celebre statua dello Spinario,
eseguito con una tecnica magistrale che sembra quasi animare il soggetto. Questa abilità di animare l’antico
sembra anticipare le mosse degli artisti barocchi successivi, tra cui spicca Gian Lorenzo Bernini.
Il periodo romano di Rubens, vissuto tra il 1601 e il 1602 e poi tra il 1605 e il 1608, fu cruciale per la sua
formazione. Attraverso i suoi occhi, gli artisti del Nord Europa potevano ancora studiare l’antico,
influenzando il nuovo linguaggio del naturalismo europeo.

La mostra si concentra anche sui ritratti di Rubens, dove la vivacità del corpo umano è studiata
attentamente. Il confronto con Caravaggio, un altro gigante della pittura, aggiunge un livello di profondità
all’esposizione. I visitatori possono ammirare la Deposizione nel sepolcro di Caravaggio, immortalata in un
disegno di Rubens proveniente dal Rijksmuseum.

Pieter Paul Rubens, Agrippina e Germanico, Allestimento, Galleria Borghese | Foto: A. Novelli © Galleria Borghese

Infine, la sezione dedicata ai ritratti dipinti da Rubens, in particolare quello di Ludovicus Nonnius, mostra
l’intensità parlante della sua opera. I visitatori saranno incantati dai dettagli, come i baffi che sembrano
quasi muoversi al passaggio del pubblico.

La mostra è un tributo all’eredità di Rubens, che ha influenzato generazioni di artisti e ha lasciato
un’impronta indelebile sulla storia dell’arte europea.

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