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di Ermes Strippoli

Le crescenti manifestazioni di violenza commesse da giovani in Italia hanno indotto il Governo a accelerare l’approvazione del decreto sulla criminalità, che mira a combattere linsicurezza giovanile. Questo decreto, attualmente in esame prima del Consiglio dei Ministri, si propone di contenere la criminalità minorile e affrontare il problema dell’educazione carente.

Ma che cosa prevede concretamente il documento in questa fase di bozza?

Dall’Ammonimento al Daspo: Considerando che si tratta di una bozza di decreto, è importante notare che le disposizioni attualmente presenti potrebbero subire modifiche o essere rimosse. Tuttavia, il Governo ha inserito una serie di provvedimenti per affrontare la criminalità giovanile. Uno di questi riguarda l’ammonimento, esteso anche ai minorenni di almeno 14 anni, che può essere emesso dal questore. Questo prevede la convocazione del minore e dei suoi genitori o tutori legali. Se il destinatario dell’ammonimento viene successivamente considerato “pericoloso per la sicurezza pubblica” e si trova in un comune diverso da quello di residenza, può essere emesso un Daspo urbano. Questo impone al minore il divieto di ingresso in un determinato comune, previa autorizzazione, per un periodo che va da sei mesi a quattro anni.

Limitazioni su Cellulari e Social: Un’altra novità riguarda l’uso di cellulari e social network da parte dei minori. Con l’obiettivo di allontanare i potenziali delinquenti dal mondo virtuale, la bozza del decreto prevede il divieto di utilizzo di social network e cellulari. Questo divieto si applica ai minori che hanno ricevuto un avviso orale e sono stati condannati (anche con una sentenza non definitiva) per reati legati a persone, beni, armi o droga.

Rieducazione Minorile: I minori condannati per reati con pene detentive inferiori a 5 anni sarebbero tenuti a partecipare a programmi di reinserimento e rieducazione. Questi programmi possono includere svolgimento di lavori socialmente utili, collaborazione gratuita con organizzazioni non profit o altre attività a beneficio della comunità, con una durata da uno a sei mesi, simile a quanto previsto per gli adulti.

Il Ruolo dei Genitori: Poiché i minori sono coinvolti, la responsabilità ricade anche sui genitori o chi ne ha la responsabilità legale. Oltre alla convocazione in caso di avviso orale, i genitori possono essere multati con sanzioni da 200 a 1.000 euro se non hanno svolto adeguata supervisione o non hanno adempiuto agli obblighi educativi. Tuttavia, questa sanzione può essere annullata se si dimostra che i genitori non hanno potuto prevenire il comportamento del minore.

Obbligo Scolastico: Il decreto in bozza introduce importanti modifiche in merito all’obbligo scolastico. Mentre attualmente il codice penale prevede una multa di 30 euro per i genitori o i tutori legali che non assicurano l’istruzione obbligatoria dei loro figli, la bozza contempla invece la possibilità di un carcere fino a due anni per chi omette, senza giusta causa, di fornire l’istruzione obbligatoria ai minori. Inoltre, i nuclei familiari il cui figlio o figli non frequentano regolarmente la scuola dell’obbligo non riceveranno l’assegno di inclusione.

Nuovi Fondi per le Scuole del Sud: Infine, il decreto in bozza prevede l’allocazione di 32 milioni di euro in nuovi fondi per le scuole del Mezzogiorno, al fine di potenziare il corpo docente e sostenere i progetti pilota del piano “Agenda Sud.” Questi finanziamenti dovrebbero essere erogati su un periodo triennale, con una spesa di circa 6,4 milioni nel 2023, 16 milioni nel 2024 e 9,6 milioni nel 2025. Inoltre, a partire dal primo gennaio 2024, è prevista la creazione di un Fondo per contrastare la dispersione scolastica.

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