di Francesco Scorrano

Nel mese di settembre 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione negativa dello 0,2% su base mensile e un aumento tendenziale dell’1,6%, confermando le stime preliminari diffuse dall’Istat.

Il quadro complessivo mostra andamenti diversi tra le varie componenti.
Si osserva un rallentamento dei prezzi nei servizi di trasporto (da +3,5% a +2,4%) e negli alimenti non lavorati (da +5,6% a +4,8%), mentre gli energetici regolamentati accelerano (da +12,9% a +13,9%), insieme a una ripresa dei prezzi degli energetici non regolamentati (da -6,3% a -5,2%).

L’inflazione di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, scende leggermente da +2,1% a +2,0%, mentre quella calcolata escludendo solo i beni energetici passa da +2,3% a +2,1%.
La dinamica dei beni si mantiene stabile (+0,6%), mentre quella dei servizi decelera lievemente (da +2,7% a +2,6%), riducendo il differenziale tra i due comparti a 2 punti percentuali.

Decelerano anche i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +3,4% a +3,1%), mentre accelerano i prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,3% a +2,6%).
Su base mensile, la variazione negativa dell’indice riflette principalmente il calo dei servizi di trasporto (-3,3%) e degli alimenti lavorati (-0,5%), parzialmente compensato dalla crescita degli alimenti non lavorati (+0,6%).

L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,7% per l’indice generale e +2,0% per la componente di fondo.

L’indice FOI (per le famiglie di operai e impiegati), al netto dei tabacchi, segna -0,1% su agosto e +1,4% su settembre 2024.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) cresce dell’1,3% su base mensile, per effetto della fine dei saldi estivi, e dell’1,8% su base annua (da +1,6% del mese precedente).

Nel terzo trimestre 2025, l’IPCA mostra aumenti più contenuti per le famiglie a basso reddito (+1,7%) e leggermente superiori per quelle con livelli di spesa elevati (+1,8%), confermando un quadro di inflazione moderata ma differenziata a seconda delle categorie di consumatori.

Fonte dei dati

 


FOTO: di Anne Preble su Unsplash

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