Roma, torna a splendere la facciata graffita della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo

Un tesoro architettonico poco conosciuto della Capitale ritrova il 13 giugno il suo antico splendore. La facciata della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo, affacciata su viale delle Terme di Caracalla, è stata restaurata e riconsegnata al pubblico grazie a un intervento curato dalla Soprintendenza Speciale di Roma e sostenuto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Ciò che rende questo edificio davvero singolare è la tecnica decorativa utilizzata: il graffito. Diffusa a Roma a partire dalla metà del Cinquecento, era abitualmente riservata agli edifici civili, come palazzi nobiliari, ma qui, in modo del tutto eccezionale, fu applicata anche a un luogo di culto. Una scelta probabilmente dettata da esigenze economiche e dalla necessità di completare rapidamente i lavori, che ha però lasciato in eredità un esempio raro e prezioso.

Il graffito prevede la sovrapposizione di due strati di intonaco di colore differente: il superiore, più chiaro, viene rimosso con precisione nelle zone prestabilite, lasciando affiorare quello sottostante più scuro e creando così un disegno per sottrazione. Il risultato è un ricamo geometrico raffinato, che conferisce alla facciata una leggerezza e una vivacità inedite nel panorama delle chiese romane.

Con il restauro, la chiesa torna a dialogare visivamente con il contesto urbano, riaffermando la propria identità storica e artistica nel cuore di una delle aree più suggestive della città. Un recupero che riaccende l’attenzione su un’opera d’arte silenziosa, capace di raccontare una storia fatta di ingegno, estetica e necessità.


FOTO: La facciata della Chiesa dei Santi Nereo e Achilleo | Courtesy Soprintendenza speciale di Roma

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