di Francesco Scorrano

Prosegue l’impegno di Philip Morris verso un’industria manifatturiera sempre più sostenibile e digitale. L’azienda ha lanciato la seconda edizione della call internazionale “Design the Sustainable Future of Manufacturing”, con 178 start-up e realtà innovative candidate da 34 Paesi del mondo. L’iniziativa, promossa dal Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC) di Crespellano, si svolge in collaborazione con Almacube, hub dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro.

Il contest ha come obiettivo la ricerca di soluzioni concrete per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del settore produttivo. Le proposte ricevute spaziano dal taglio dei consumi energetici e idrici nei processi industriali all’impiego dell’intelligenza artificiale e della realtà aumentata per la formazione dei lavoratori e il controllo qualità dei prodotti.

Le quattro sfide lanciate da Philip Morris riguardano l’intero ecosistema industriale: dall’ottimizzazione dei servizi interni alle fabbriche alla digitalizzazione della formazione professionale, con un focus su soluzioni tecnologiche capaci di ridurre l’impatto ambientale delle attività produttive.

Nelle prossime settimane si entrerà nel vivo della selezione con una fase di pitch dedicata ai 21 progetti prefinalisti. Tra questi, solo tre accederanno al programma di co-design, che offrirà l’opportunità concreta di sperimentare e integrare le proposte negli impianti produttivi del Gruppo.

Con questo programma, Philip Morris conferma la volontà di investire nell’open innovation, puntando su collaborazioni tra imprese consolidate e nuove realtà imprenditoriali per guidare la trasformazione del manifatturiero verso modelli più responsabili, tecnologicamente avanzati e centrati sul capitale umano.

 


FOTO: di KOBU Agency su Unsplash

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