di Ermes Strippoli

Nel cuore della natura, una delle creature più piccole e vitali è anche una delle più minacciate: l’ape. Senza di essa, il mondo sarebbe molto diverso: la sua impollinazione è alla base della produzione di un terzo dei cibi che consumiamo. Ma le api sono in pericolo. Dalla perdita di habitat ai pesticidi, fino ai cambiamenti climatici, le loro popolazioni sono in forte declino. E se, un giorno, il futuro della nostra alimentazione dipendesse da un altro tipo di “ape”? Un’ape robotica, forse, alimentata dall’intelligenza artificiale.

Le api, essenziali per l’impollinazione di molte colture, stanno affrontando una crisi globale. Ogni anno, la mortalità di questi insetti aumenta a causa della combinazione di fattori ambientali. La perdita di habitat, l’uso eccessivo di pesticidi e il riscaldamento globale sono solo alcune delle cause principali. In risposta a questa emergenza, scienziati, ingegneri e ambientalisti stanno sviluppando nuove soluzioni per colmare questo vuoto, una delle quali è la creazione di api robotiche.

L’idea di api robotiche non è così futuristica come potrebbe sembrare. Ricercatori in tutto il mondo stanno progettando droni micro-scala che possano emulare il comportamento delle api per impollinare le piante. Questi robot, alimentati da intelligenza artificiale, potrebbero essere programmati per riconoscere i fiori da impollinare e volare da uno all’altro con precisione.

Uno dei progetti più noti è il “RoboBee” della Harvard Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering. Questi minuscoli droni sono progettati per imitare il volo delle api, con una flessibilità che gli consente di volare e manovrare in spazi stretti. Grazie all’AI, queste api robotiche sono in grado di rilevare fiori e piante da impollinare, persino analizzare la qualità del polline e adattarsi a vari ambienti.

L’uso dell’intelligenza artificiale nelle api robotiche potrebbe risolvere una crisi globale, ma ci sono anche delle preoccupazioni. Se le api artificiali diventassero una parte fondamentale dell’agricoltura, si porrebbe la domanda: cosa succede se una tecnologia del genere finisce fuori controllo? Chi gestirebbe e regolerebbe l’uso di queste api robotiche? E se il mercato diventasse dipendente da una tecnologia che potrebbe essere vulnerabile a malfunzionamenti, attacchi informatici o manipolazioni?


FOTO: generata dall’AI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo! Abilita Non abilitare