Regolamentazione digitale UE, i rischi per la sicurezza informatica e la lezione dell’open banking

Comunicato stampa

Nessuna regolamentazione è gratis. Per il Digital Markets Act (DMA) la sfida è conciliare la promozione della concorrenza con la sicurezza informatica. Lo sostiene Giuseppe Colangelo, professore di Law & Economics presso l’Università della Basilicata, in un Focus pubblicato congiuntamente dall’Istituto Bruno Leoni ed Epicenter e intitolato “Vivere pericolosamente: DMA e la sfida di bilanciare concorrenza e sicurezza informatica” (PDF)

Spiega Colangelo: “Mentre il Digital Markets Act (DMA) entra nella sua fase di attuazione, la Commissione europea sta verificando se le soluzioni proposte dalle azien­de tecnologiche dominanti (gatekeeper) sono conformi agli obblighi regola­mentari. Tuttavia, questo processo sta facendo emergere nuove preoccu­pazioni su potenziali effetti collaterali e conseguenze indesiderate. Una di queste preoccupazioni è che le misure a favore della concorrenza possano indebolire l’integrità e la sicurezza delle piattaforme, esponendo gli utenti finali a violazioni dei dati, truffe e rischi per la privacy”. Infatti, “il DMA è stato redatto con un approccio indipendente dal modello di business interessato e, pertanto, i gatekeeper sono soggetti ai medesimi obblighi indipendentemente dal modello di business adottato”. Eppure esistono modelli di successo: “l’Open Banking ha affrontato problemi di sicurezza simili a quelli del DMA e la sua esperienza dimostra che è possibile trovare soluzioni per promuovere la concorrenza senza compromettere la sicurezza”.

Il Focus “Vivere pericolosamente: DMA e la sfida di bilanciare concorrenza e sicurezza informatica” di Giuseppe Colangelo è liberamente disponibile qui (PDF)

 


FOTO: di IBL

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