Dal 27 marzo a Villa Bardini

Una grande esposizione a Villa Bardini racconta la riscoperta di Caravaggio nel XX secolo, a partire dalla celebre mostra del 1951 a Palazzo Reale di Milano, curata dallo storico dell’arte Roberto Longhi.

Quell’evento segnò un punto di svolta: il maestro seicentesco, a lungo dimenticato, venne riconosciuto non più come l’ultimo pittore del Rinascimento, ma come un precursore dell’arte moderna. Il suo linguaggio drammatico e rivoluzionario influenzò profondamente l’arte del Novecento, trovando un’inaspettata risonanza nel Neorealismo italiano del dopoguerra.

Longhi, che aveva dedicato a Caravaggio la sua tesi di laurea nel 1911, fu tra i primi a rivalutarne l’opera, collezionandone i dipinti e diffondendone la conoscenza anche al grande pubblico, grazie alla collaborazione con la moglie Anna Banti.

La scrittrice e storica dell’arte contribuì in modo determinante alla divulgazione, portando la storia dell’arte fuori dagli ambienti accademici attraverso libri, articoli e programmi radiofonici e televisivi.

La mostra ripercorre questa straordinaria riscoperta, mettendo in dialogo le opere di Caravaggio con l’arte del Novecento e con le interpretazioni dei suoi eredi moderni, dimostrando l’attualità di un pittore che, come scrisse Longhi nel 1951, fu “naturale, comprensibile, umano più che umanistico, in una parola popolare!”.

Fonte e ulteriori info

 


FOTO: di villabardini.it

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