L’AI può combattere la disinformazione o la sta peggiorando?

di Ermes Strippoli
L’intelligenza artificiale può aiutarci a smascherare le fake news o renderle ancora più credibili? La risposta è complicata. Se da un lato strumenti avanzati aiutano a individuare notizie false e deepfake, dall’altro la stessa tecnologia viene usata per crearli con sempre maggiore realismo.
AI contro fake news: un’arma utile
Google e Facebook hanno sviluppato algoritmi di fact-checking, mentre aziende come OpenAI e DeepMind lavorano su strumenti per riconoscere testi e video manipolati. L’AI è anche in grado di analizzare grandi quantità di dati per smascherare campagne di disinformazione.
Deepfake e fake news: la minaccia cresce
Ma l’AI non è solo dalla parte della verità. Strumenti come DeepFaceLab permettono di creare video ultra-realistici, come quello falso di Zelensky che annunciava la resa dell’Ucraina. Anche i modelli di linguaggio possono generare articoli ingannevoli con pochi clic.
Come difenderci?
Per contrastare questi rischi, servono soluzioni concrete:
- Filigrane digitali per tracciare i contenuti generati dall’AI.
- Leggi e regolamenti per limitare l’uso improprio dei deepfake.
- Educazione digitale, per insegnare a riconoscere le notizie manipolate.
L’AI può essere un’alleata nella lotta alla disinformazione, ma solo se usata con consapevolezza e strumenti adeguati. Il futuro dell’informazione dipende da come la sfrutteremo.
Fonti della sintesi: technologyreview, cip.uw.edu, edmo.eu
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