di Maria Antonietta Cozzola

docente

Eccoli, seduti nelle loro poltrone, i volti rugosi ed espressivi, dove risplendono occhi lucenti, sembrano ringraziare per la carezza, la presenza in una lunga giornata silenziosa e meditativa.

Eccole le foto, i ricordi di una vita, i genitori, le sorelle, i figli, tutti gli amici, tutti presenti nella memoria, testimoni di un tempo luminoso…

I racconti si susseguono ripetitivi e particolareggiati, un modo per condividere le fragilità, le esperienze, dando pienezza all’ esistenza. Ascoltarli con profonda partecipazione emotiva significa accarezzare le loro anime, accoglierli, in un abbraccio intenso e silenzioso,   nella nostra interiorità, alimentando una gioia semplice e intensa.

Le loro mani ossute e forti, stringono le nostre in  un contatto unico e assoluto per donare la loro energia, per ricevere la nostra energia.

 

 

 

“La loro memoria storica è  una ricchezza, il loro ascolto è un  grande dono che fa vibrare le corde dei nostri e dei loro cuori all’unisono,  riportandoci  sui sentieri della nostra fanciullezza,  ripercorrendo il nastro di una vita…”

 Eccole, le paure, i timori,  si ascoltano con pazienza, sorridendo dolcemente, nell’esprimerli, i loro volti sembrano chiedere protezione, amore, desiderio di certezza di vita nel presente, nel futuro, nel dopo…

Amabilmente sorridono quando ascoltano parole  sicure,  espressioni che  rassicurano che le vite non finiscono, continuano nelle nostre menti, nei nostri cuori.

Donando loro  un po’ del nostro tempo, si riceve molto… la ricchezza, il calore dalle loro preziose esistenze, ci aiuta a realizzare il meglio che è in ognuno di noi…

Perché, come dice un proverbio africano:

“Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma è l’anziano che conosce la strada”

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