di Raffaele
creatore e autore di 3lamestudio

Ho sempre pensato che i cartoni animati degli anni ‘70 con i quali un’intera generazione, se non due generazioni, hanno trascorso interi pomeriggi attaccati alla tv, abbiano lasciato un segno indelebile nel cuore e nella mente di molti bambini, ragazzi e, perché no, adulti…

Ormai quei ragazzi sono quarantenni o cinquantenni, ma scommetto che non troverete nessuno di questi che non abbia un felice ricordo di Lupin, Heidi o Goldrake.

Forse perché ricordare questi cartoni riporta la mente all’età della spensieratezza, o forse, come io credo, in quanto i giapponesi, con la creazione di questi cartoni animati, si affermarono a livello mondiale con un loro “peculiare rinascimento”

Io, come molti lettori, ho subito il fascino impalpabile di questi personaggi della fantasia e devo dire che, negli anni, ripensandoci mi si ripresentavano alla mente come se fossero realmente esistiti.

Sostanzialmente il ricordo del Nonno di Heidi, più di ogni altro personaggio della produzione nipponica, era ricorrente: pensavo a lui come ad un lontano parente, qualcuno che, in qualche modo e da qualche parte, era stato vivo e vegeto…

Chi lo concepì, inizialmente, pensò ad un nonno buono, di sani principi, che all’interno del cartone animato dovesse avere quelle caratteristiche di autorevolezza e bontà, ma anche un lavoratore taciturno dall’aspetto venerando che non poteva che suscitare nell’animo dei bambini sentimenti sani e giusti.

“In ultima analisi, Heidi è stato forse il cartone animato che, più di ogni altro,

ha regalato serenità e letizia”

Di conseguenza, ad un certo punto della mia vita “artistica”, ho pensato (bene…a quanto sembra!) di “riesumareil nonno di Heidi, e di ridargli un nuovo taglio caratteriale, un nuova identità.

https://www.youtube.com/watch?v=5o4XMKgyLmI

Mi resi subito conto che il nonno esigeva una trasformazione visiva, non riuscivo a immaginarlo pacato, sicché l’ho immaginato corrucciato e incupito, veemente e pronto al confronto.

“La mia passione per il disegno

ha fatto il resto…”

Da questa mia intuizione è “ri-nato”, a partire da giugno 2019, il cosiddetto “Nonno Cozzalo”, nome che, in realtà, venne attribuito, non so come, da qualche ragazzo , visitatore di You Tube, evidentemente incuriosito dai miei video, espressione che, evidentemente, il “pubblico” ha gradito come nome di battesimo, facendo riferimento al significato di “tamarro” che l’aggettivo esprime nel sud Italia, più precisamente nella provincia di Bari.

All’aspetto greve e allo sguardo insostenibile ho poi aggiunto la lingua barese (o, per meglio dire, un non specificato dialetto murgiano).

Nella costruzione del “nuovo nonno” ho puntato alla gestualità del protagonista: una novità sostanziale rispetto al modello originario del cartone giapponese… ho, infatti, accentuato l’uso frequentissimo delle mani per gesticolare, come solitamente facciamo noi italiani per enfatizzare una lingua che tutto è fuorché priva di enfasi.

“Lo spettatore non può fare a meno di percepire una sensazione di spaesamento

e l’atmosfera straniante che si respira nel cartone animato,

tanto più straniante quanto più si ha in mente l’originale…”

Il connubio tra queste caratteristiche visive, il montaggio “a mitraglia”, la lingua che è più un emissione di suoni primordiali, e il movimento continuo delle mani, generano un’ ipnosi continua che in qualche modo seduce gli osservatori o chi si approccia a questo genere di cartone animato.

Nonno “Cozzalo” ha in sé le caratteristiche maledette, l’irriverenza trasgressiva dei miei personaggi preferiti: potreste rivedere in esso alcune figure di anziani dipinti da Caravaggio, o l’autorevolezza punitiva del Dio di Michelangelo nel Giudizio Universale, ma probabilmente ciò che più salta all’occhio è la purezza della lingua, scevra da accorgimenti lessicali, ovvero l’essenzialità primordiale e l’oggettiva verità dell’espressione della mente rurale, del contadino che opera mentalmente “come natura vuole” e che si oppone e ostracizza i paradossi e le erronee visioni della vita, spesso create dal pensiero dominante e omologatore

https://www.youtube.com/watch?v=mX7cOPa2tc8

Qui giace l’essenza di questo personaggio, nella purezza adamantina della sua coriacea e virtuosa espressione a difesa di quei valori che rimandano all’istinto umano più che alla versione “raffinata” dell’individuo, spesso guidato nelle sue azioni da mere conoscenze.

In lui ho messo me stesso, il mio modo di pensare e la mia vera voce, quasi fossi l’ultimo dei Caravaggisti…

O come qualcuno ha detto il BANSKY dei fumetti!

Tutti i video sono visibili su Facebook sulla pagina 3lamestudio e su You Tube sul canale 3lamestudio.

1 thought on “Quando il nonno e’… “Cozzalo”

  1. Grande 3lamestudio io sono uno che come voi ho conosciuto l’epoca di questi cartoni animati e oggi sono un 40 enne..quindi vi seguo sempre, ogni volta che pubblicate un nuovo video mi spacco letteralmente dalle risate! Poi penso meno male che ancora esistono persone in gamba e in grado di creare questi simpatici video che ci fanno divertire e dimenticare per un attimo tutto quello che stiamo passando in questo brutto momento …e poi ovviamente non vedo l’ora che ci sia il prossimo video da guardare 😂😂😂 …. Un grande saluto dalla Sardegna ciao buon Natale!!

Rispondi a Enzo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Abilita le notifiche per non perderti nessun articolo! Abilita Non abilitare