di Alessandro Romanelli

Eccoci con Maria Cristina Buono, eccellente pianista ventinovenne, vincitrice del contest online “American Protegè” e reduce dal successo dei concerti di New York e Los Angeles.

Prima domanda: come hai iniziato?
” Avevo solo 5 anni e mia madre volle che prendessi lezioni di piano. E fu amore a prima vista! Per Bach e Schumann in particolare. Li adoravo come se mi appartenessero da tempo immemorabile”.

Sei entrata subito in Conservatorio?
” No. Dopo le lezioni ad Adelfia con la professoressa Cattalia durate alcuni anni, sono entrata al Conservatorio Piccinni di Bari nella classe di Giuseppe Campagnola. E lì ho capito che la Musica era l’amore di tutta la mia vita. Indispensabile e necessario. Sicuro e tanto appassionante.”
Ma non è stato facile per nulla, in quel periodo ero al Liceo Scientifico al Fermi e in una Scuola di Nuoto contemporaneamente. Fu un’esperienza indimenticabile ma tanto ardua”

E sei sopravvissuta a tutto questo?
“Da lì mi sono poi diplomata a soli 17 anni, grazie allo sforzo di entrambi i miei genitori che mi accompagnavano in tutte le mie attività e con l’aiuto competente di Pierluigi Camicia. Sono stata fortunata e anche combattiva”.

I tuoi lavorano entrambi?
“Sì. Mia madre è impiegata in banca. Mio padre lavora stabilmente ad Adelfia”.

E poi, dopo gli studi, che hai fatto?
” Mi sono preparata per l’insegnamento. Un percorso lungo e faticoso. Anche lì non è stato facile per nulla. Oggi posso dire si aver trovato la mia strada. Il pianoforte è la mia vita presente e futura. Oggi sono un’insegnante preparata, che conosce bene le lingue (inglese e tedesco) e si è rafforzata nel carattere. Grazie ai miei viaggi in conservatori tedeschi e svizzeri; ho fatto esperienza e sono molto maturata”.

La pianista Maria Cristina Buono

 

Ti manca un incisione discografica per farti conoscere nel mondo? Ci hai pensato?
“Una cosa per volta. Spero di poter incidere qualcosa di importante, appena ne avrò l’occasione. Per il momento, aver superato questi mesi terribili di pandemia, è stato fondamentale”.

Come hai trascorso il periodo di lock down?
” Studiavo sempre. C’era così tanto da fare…E non mi preoccupavo più di tanto”.

Un altro momento fondamentale per la tua crescita e la tua maturazione artistica?
“Partecipare l’anno scorso a Martina Franca, in provincia di Taranto, ad una Masterclass con il grande pianista salentino Francesco Libetta. Un’esperienza che mi ha molto segnato. E’ stato incredibile”.

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