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di Giulia Reina

 

Nel corso della sconcertante pandemia che ha investito come uno tsunami l’intero continente e che, specialmente in alcuni Paesi, tra cui l’Italia, ha comportato uno stravolgimento completo della vita quotidiana, abbiamo tutti provato a immaginare come sarebbe stata la tanto attesa “Fase 2”.

Nello specifico, poi, chi non ha immaginato come sarebbe stata l’estate o se sarebbe stato possibile riprendere a viaggiare.

A quanto pare, dopo essere stata ridotta in ginocchio dal virus, l’Italia sta provando a rialzarsi, a reagire.

Fortunatamente, noi italiani viviamo in uno dei Paesi più belli del mondo, ricco di arte, di paesaggi mozzafiato, di musica, di cucina, di letteratura.

La rinascita dell’Italia, la via verso la guarigione, comporta che per quest’anno almeno, i viaggi all’estero debbano rimanere sospesi. Tuttavia, sarà possibile spostarsi da una Regione all’altra. Quale migliore occasione per celebrare la grande bellezza italiana, per viverla, conoscerla e apprezzarla ancora più di prima.

Il nostro amico Massimiliano Porro, nel corso di una intervista, mi suggeriva di recarmi a Pisa per ammirare un meraviglioso murale di Keith Haring. A quanto pare – ammetto che non ne ero a conoscenza – nel 1989 il grande artista fu convinto da un giovane studente toscano a realizzare quest’opera di dimensioni imponenti sulla parete della canonica della chiesa di Sant’Antonio abate a Pisa.

https://www.flickr.com/photos/pom-angers/32177683915

Di qui, l’idea di individuare alcuni luoghi d’arte italiani, più o meno noti, che possano essere meta dei nostri prossimi viaggi.

Un’opera di eccezionale bellezza è sicuramente la Fontana dei Quattro Fiumi a Roma, in Piazza Navona, davanti alla chiesa di Sant’Agnese in Agone, progetto del Borromini. La scultura, realizzata per mano del geniale Gian Lorenzo Bernini, è oggetto di una curiosa leggenda, attribuita alla rivalità tra Bernini e Borromini.

Infatti, guardando la posizione delle statue sembrerebbe che quella che rappresenta il Rio della Plata abbia il braccio alzato per ripararsi dal crollo del campanile e quella che rappresenta il Nilo si copra il volto per non dover guardare la chiesa.

https://www.flickr.com/photos/biker_jun/7024779103/in/photolist-bGKQ66-MiK99-rQ8aJr-oWk4qa-gd3CET-7bYPjf-6nTuRQ-bwR6Cy-7bUVY2-s7znN4-oE7VYc-8upqSE-bVb2DX-a84SXS-oxukUY-gd3CCs-pAKBvX-78vayF-oH6ESs-ozfqeF-cgfyi3-ccxg3G-7xz6Y-cG98EL-hDk4C8-a6twUk-jpfqRg-oZ25K-8sPo65-ccxgPE-2VhJ2C-2VhNVo-cgfHHU-fEoq3J-fE6Rdr-jpfPMY-dp53Dg-fYQhx-azAPQV-akN9Qx-fYQfa-8Hrf76-fEorjo-cgfDas-a6wors-4xJ5rZ-4V8sJk-snmwVD-4VcGB3-oE6svF

Scendendo in Sicilia, a Palermo, città ricca d’arte e di storia, si trova il Palazzo Chiaramonte, detto che lo “Steri” o “Palazzo Steri”, attuale sede del rettorato dell’Università, ma tra gli inizi del 1600 e la fine del 1700, ha ospitato il Tribunale e il Carcere della Santa Inquisizione. Il Palazzo ospitava anche le sale delle torture e sulle pareti delle celle sono stati ritrovati numerosi graffiti, espressione del dolore e della collera dei prigionieri.

https://www.flickr.com/photos/biker_jun/7024779103/in/photolist-bGKQ66-MiK99-rQ8aJr-oWk4qa-gd3CET-7bYPjf-6nTuRQ-bwR6Cy-7bUVY2-s7znN4-oE7VYc-8upqSE-bVb2DX-a84SXS-oxukUY-gd3CCs-pAKBvX-78vayF-oH6ESs-ozfqeF-cgfyi3-ccxg3G-7xz6Y-cG98EL-hDk4C8-a6twUk-jpfqRg-oZ25K-8sPo65-ccxgPE-2VhJ2C-2VhNVo-cgfHHU-fEoq3J-fE6Rdr-jpfPMY-dp53Dg-fYQhx-azAPQV-akN9Qx-fYQfa-8Hrf76-fEorjo-cgfDas-a6wors-4xJ5rZ-4V8sJk-snmwVD-4VcGB3-oE6svF

Continuando verso la Puglia, si trova un luogo incredibilmente poco conosciuto ai pugliesi stessi, per la precisione a Mottola, nel villaggio rupestre di Casalrotto: la chiesa rupestre di San Nicola. È scavata interamente nella roccia e, per merito degli affreschi ivi presenti, è considerata la Cappella Sistina della civiltà rupestre del Sud Italia.

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Chiesa_Rupestre_San_Nicola_3.JPG

Per finire, risalendo verso l’estremo Nord, in Valtellina e, precisamente, in Val Tartano, si trova il ponte tibetano più alto d’Europa: il Ponte nel Cielo. È un sentiero in legno e acciaio, lungo 234 metri e sospeso a un’altezza di 140 metri dal suolo. Offre un panorama mozzafiato (e non solo per le vertigini).

Dunque, vi rivolgiamo la domanda contenuta nei versi di Goethe:

Conosci la terra dei limoni in fiore,
dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure,
dal cielo azzurro spira un mite vento,
quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso,
la conosci forse?

Se la risposta è no, approfittatene.

Per conoscerla e per amarla.

 

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