di Enzo Varricchio

 

L’Europa a trazione franco-tedesca e con regole pro Nord è fallita.

Il COVID19, come l’apocalisse biblica, ne ha fatto polpette. Il grande inganno è svelato.
Ripercorriamo brevemente le tappe di questo disastro.
Era il 1992, a Germania riunificata da soli 3 anni, quando a Maastricht in Olanda si chiudeva la CEE e nasceva l’Unione Europea con i suoi famigerati parametri di convergenza.
La nascita ufficiale della moneta unica europea avveniva il 1º gennaio 1999, il tasso di cambio euro lira pari a 1936,27 risale al 1998, basato su criteri a dir poco misteriosi, mentre la circolazione monetaria inizia il 1º gennaio 2002.
Francia e Germania erano riuscite nel loro intento. I tedeschi avrebbero comandato l’economia, la Francia avrebbe mantenuto il potere militare con la sua bomba atomica. L’Italia, la Spagna, la Grecia e il Portogallo avevano accettato le loro condizioni per entrare in quella che avrebbe dovuto essere la casa comune europea e che invece si poneva come la dimora di francesi e tedeschi che ci avevano concesso di metterci piede ma alle loro condizioni.

La Gran Bretagna, timorosa di indebolire il Patto Atlantico, restava opportunamente con un piede dentro e con uno fuori: sì UE ma niente Euro; vaglielo a dire ai liberal britannici e ai potentati della City londinese che avrebbero dovuto ubbidire ai comandi di Parigi e Berlino.

Ecco tradito il sogno dei padri fondatori di un’Europa unita e solidale. I valori cristiani fuori dalla proposta di Costituzione Europea, meglio quelli celtici e vichinghi.

Prima dell’Euro, il marco tedesco era la moneta più forte d’Europa, il che rendeva difficili le esportazioni tedesche. La lira italiana, con le consorelle mediterranee, era tra le più deboli, e ciò favoriva le nostre esportazioni. Eravamo il secondo Paese manifatturiero d’Europa.
Con l’Euro, le esportazioni tedesche decollano e tanti italiani corrono ad acquistare le agognate Mercedes, Audi e BMW; invece, le nostre merci ora si commerciano in Euro, e addio vantaggio competitivo. Turisti tedeschi e francesi che affollavano le spiagge della Riviera Romagnola si fanno più radi, mentre gli italiani viaggiano e spendono come non mai in Francia e Germania.
Attentato alle Torri Gemelle: Bush aggiusta l’economia americana con la solita guerra per esportare la democrazia e noi italiani siamo i primi a genufletterci per dar loro il petrolio. La lotta al terrorismo comprime i diritti umani e la privacy, aumenta il controllo globale delle multinazionali, delle società di spionaggio e dei fabbricanti d’armi.

Il potere adora i disastri.

Saltando qualche passaggio, arriviamo al 2012. Una lettera del governatore della BCE, l’italiano (si fa per dire) Mario Draghi, licenzia il governo Berlusconi, eletto democraticamente e lo sostituisce con Mario Monti. Scopriamo il debito pubblico e sono lacrime e sangue, fiscal compact in Costituzione e patto di stabilità (non possiamo spendere i nostri soldi!), tagli a pensioni, giustizia e sanità.
Nel 2015 la Grecia è allo sbando e, dopo il referendum truffa sull’uscita dalla UE, Tsipras la vende alla Troika che, in cambio di prestiti strozzini, la riduce alla miseria e ne usurpa il patrimonio demaniale. Il popolo greco si rifugia in isole e montagne, vivendo di turismo e di prodotti della terra.
Il governo Monti salva – anche con i nostri soldi (8mld) – le banche tedesche e olandesi.
I nostri asset storici verranno svenduti alle multinazionali, l’IKEA divora il settore mobiliero italiano in cambio di elemosine. I media sono asserviti e glorificano Napolitano, gli italiani rincoglioniti da grandi fratelli e isole dei famosi. Le scuole massificate, i professori burocratizzati.

Inglese, informatica e globalizzazione, i cavalli di Troia della colonizzazione. Diventiamo il Paese più ignorante d’Europa.

Noi (giustamente) eliminiamo le centrali nucleari e i francesi ce le costruiscono a ridosso delle Alpi. L’energia elettrica in Francia non costa niente mentre sulle nostre imprese pesa come un macigno. L’aliquota IVA francese ordinaria è pari al 20%, alcune attività e determinate aree geografiche della Francia sono esenti da IVA, mentre noi siamo al 22%. L’Olanda e altre aree della UE sono paradisi fiscali. Loro lucrano con “prostituzione legalizzata”, “droga legalizzata”,”evasione legalizzata”, attirando investimenti, mentre le nostre micromprese precipitano nel nero e nelle mani delle mafie.
Con la Brexit il Regno unito prima esce dalla UE e poi aggiusta le apparenze, mentre noi ce la prendiamo con gli immigrati libici, siriani maghrebini, bombardati da americani, russi e francesi con la nostra connivenza. Noi siamo i PIGS, i maiali, i nordici sono il modello da imitare (con quel mare del Nord pieno di meduse e il numero più alto di suicidi). Altro che Italian way of life…
Il Mar Mediterraneo, grazie al trattato di Dublino firmato dai nostri politici prezzolati, quel mare da sempre culla dell’arte, della cultura, della pacifica convivenza, della civiltà, diventa un immenso e desolato cimitero acquoreo.

Solo la Chiesa si batte per la pace e la solidarietà, forse anche per ragioni geopolitiche, ma è l’unica a farlo.

Eccoci al COVID 19. Italiani e spagnoli muoiono a frotte in ospedali privi di posti letto, i medici eroi combattono “a mani nude”, gli ospedali tedeschi sono più efficienti che mai.
I fratelli albanesi danno una lezione al mondo e ci inviano i loro già pochi medici: “Siamo piccoli e poveri ma non dimentichiamo quello che gli italiani hanno fatto per noi quando eravamo disperati”, afferma con voce commossa Edi Rama, in un discorso che rimarrà scolpito nei nostri cuori.
Oggi. Il premier italiano Conte propone i corona bond, per una vera unificazione europea nel momento del bisogno. Ma niente: tedeschi e olandesi (con la Francia in manovra tattica), alla testa dei nordici, non ci pensano proprio a condividere la crisi e a restituirci il maltolto.

Beccatevi il MES, il fondo salva (ammazza) Stati e non rompete i coglioni. NEIN!, dice il Die Welt all’Italia. “Non garantiamo nemmeno un cent agli italiani mafiosi”.

Conte accetta le clausole capestro e ci condanna alla stessa fine della Grecia. Almeno per ora…

Nordici e alta finanza vogliono fotterci l’unica grande ricchezza che ci rimane e che a loro manca: la TERRA, quella che dà da mangiare, il SOLE,  l’economia reale, altro che finanza.
ORA BASTA!

Giuseppe Conte convochi immediatamente una conferenza con i primi ministri spagnolo, greco, albanese, portoghese, tanto per cominciare. La Francia e gli altri mediterranei dismettano i tatticismi. Diamo vita all’Unione euromediterranea, EUROMED o come la vogliamo chiamare.

Moneta unica, libero scambio, forfetizzazione fiscale, aree franche, zero burocrazia.
Scripta Moment, Ora Legale News e Il Corriere Nazionale sono uniti nella lotta. Tre piccole testate libere e indipendenti, la voce dei cittadini.

FIRMIAMO LA PETIZIONE per EUROMEDITERRANEA

Basta un clic per sostenere la nuova Europa dei piccoli ma liberi e solidali, prima che le nostre imprese chiudano e la gente si ammazzi in strada per fame, prima che la mafia divenga il braccio armato delle multinazionali.

E’ l’utopia che fa la storia! Non le regole di trattati vigliacchi e truffaldini.

Il mondo può cambiare. Ce lo insegnano la fine della schiavitù e dell’apartheid, la cacciata degli inglesi dall’India con la non violenza di Gandhi.

Senza di Noi, senza i nostri pomodori, la nostra frutta, la nostra terra, che mangeranno i potenti? Soldi?
Money, it’s a crime, cantavano i Pink Floyd nel lontano 1973.
E’ Pasqua, Papa Francesco è dalla nostra parte. Non possiamo vivere sani in un mondo malato.
Gesù dice: dai da mangiare all’affamato, da bere all’assetato.

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