di Arjeta Veshi

Docente universitaria di sociologia dell’Università Mesdhetar.

Mentre il traghetto scivola nelle accque dell’Adriatico i miei pensieri volano.

Non so che cosa mi manchi di  più della città dove con tanti sacrifici ho costruito una nuova vita; dove mi sono confrontata per 28 anni con una cultura che mi ha arrichita così tanto da farmi sentire parte integrante della stessa.

Mi manca ogni strada e la gente che, nel bene e nel male, ci ha aperto le proprie case.

Mi manca la dolcezza di Lina, la vicina di casa con i suoi piatti pugliesi.

Mi manca casa mia e i miei fiori che erano basiti dalla mia assenza.

Eh.. Ogni momento mi parla della Città di Bari dove ho crescuto ed educato i miei figlioli che sono fieri di essere italo albanesi.

Il traghetto si stà avicinando alle coste.

L’orizzonte piano piano sta dando forma alle coste albanesi.

Scendo dal traghetto e mi dirigo verso l’altra mia città.

Eh… Tirana mia, dove l’aria del mattino mi ricorda subito la mia gioventù.

Ti ho lasciata a quei giorni bui, dove il dover scappare non si è accontentato di tagliare la mia vita a metà; ha dovuto trasformare anche quella casa che una volta era una bellissima villetta in una delle strade principali in una dimora povera e vecchia, pur sentendosi forte  nei suoi fondamenti.

Passeggiando per la città i cambiamenti  e lo sviluppo mi fanno capire quando mi è mancata  l’altra mia città.

Tirana mia.

Cerco le vecchie strade della mia città ma sono tutte sparite.

C’è solo la statua del nostro eroe Skanderbeg e il grande viale con i Ministeri che mi ricordano la Camera di Commercio di Bari.

La somiglianza è impressionante.

Stesso periodo di construzione e stessa architettura.

Il mio camino piano piano mi porta al nostro lago, meraviglioso come sempre; anzi lo trovo ancora più bello.

E’ in quel momento che la gioia e l’allegria della mia città mi avvolge, come per magia.

Torno a casa e un raggio di sole mi indica dalla veranda le montagne. Bellissime. Come sempre.

Le costruzioni dei grattacieli hanno risparmiato la vista meravigliosa di quella cintura che abbraccia Tirana.

Penso alle mie due città.

A quella che mi ha regalato una gioventù splendida e a quella che mi ha accolta per 28 anni permettendomi di costruire una vita e una famiglia felice.

Ho deciso che il mio cuore sarà sempre nel mezzo, dove c’è l’Adriatico che prende e porta sogni e desideri tramite le sue onde, perché le amo immensamente entrambe.

Nello stessissimo modo.

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