Philipp Hackert, Porto di Brindisi, 1798

 

 

di Giulia Reina

Nella frenesia della vita quotidiana, tra un’incombenza e l’altra, capita spesso di immaginare il prossimo viaggio, fantasticando su mete lontane, esotiche.

Si cerca ispirazione nei racconti di amici e parenti, ci si nutre di dettagli e particolari, sognando spiagge bianche e acque cristalline.

Quale miglior modo per evadere dall’euforia stressante della città, se non immaginarsi distesi sulla sabbia rovente, con un bel paio di occhiali scuri?

Poi, però, si pensa che per le spiagge c’è tempo, che di sicuroci si annoierebbe dopo poco. Allora, meglio visitare qualche città d’arte, magari. In fondo, il viaggio è cultura.

L’Italia, per esempio, la si conosce poco.

Cliché!

Roma, Firenze, Venezia, Torino, Bologna…

Probabilmente, ci vorrebbe un’intera vita per apprezzare le meraviglie di arte e architettura made in Italy. Tuttavia, da qualche parte bisogna pur iniziare.

E, dunque, perché non partire dalla terra di origine di SM?

Facendo qualche ricerca, si può scoprire che la Puglia ospita diversi siti protetti dalla Convenzione sul Patrimonio mondiale dell’umanità, adottata dall’UNESCO nel 1972, tra cui Castel del Monte, inserito nel 1996; i Trulli di Alberobello, inseriti nel 1996; il Santuario di San Michele Arcangelo, inserito nel 2011; la riserva naturale Foresta Umbra, inserita nel 2017; Castel Fiorentino a Torremaggiore, inserito nel 2017.

E io che conoscevo solo i primi due…

Entrando ancor più nel vivo della ricerca, si possono adocchiare una serie di meravigliose mete pugliesi.

Ad Andria, per esempio, si trova la Chiesa di Sant’Agostino, costruita dai Cavalieri Teutonici sotto gli auspici di Federico II di Svevia. Ciò che non è del tutto noto è che il portale d’ingresso alla chiesa, gotico a sesto leggermente acuto, è considerato “monumento nazionale” per il suo pregio artistico. E’ formato da sette fasce finemente scolpite  ed è tutto “un ricamo di pietra” con diversi motivi floreali. Nella lunetta centrale sono raffigurati il Salvatore con ai lati San Remigio in mitra e pastorale e San Leonardo (protettore dei prigionieri) sormontati da due Serafini, mentre, ai lati, si possono ammirare i resti di due leoni stilofori.

A Barletta, invece, troviamo la Pinacoteca Giuseppe De Nittis, dedicata all’omonimo pittore, nato a Barletta nel 1846, vicino alla corrente artistica del verismo e dell’Impressionismo. Dopo la sua morte, la moglie Léontine donò alcuni dei suoi quadri alla città natale dell’artista, oggi custoditi, appunto, nella pinacoteca di Palazzo della Marra.

Non molti turisti conoscono la Cattedrale di Santa Maria Maggiore a Barletta, costituita da una parte anteriore di stile romanico e una posteriore di stile gotico: il risultato è un’armoniosa fusione di forme. Il rosone gotico è circondato da mensole su cui poggiano figure di animali. La raffinata abside poligonale è coperta da una volta a vela con i costoloni della copertura che scendono sino a terra. Le sculture all’ingresso della sagrestia sono uno dei primi esempi di rappresentazione figurata nella Puglia del XII secolo. Di notevole interesse anche la cripta, che conserva ancora i resti di una preesistente basilica paleocristiana risalente al X secolo e il cosiddetto Tesoro, dove sono custoditi arredi, dipinti, avori e oreficerie di fattura islamica.

A Brindisi, si può ammirare la Chiesa di Santa Maria del Casale, capolavoro del Trecento ed esempio di architettura di transizione tra romanico e gotico. Si narra che San Francesco d’Assisi passò la notte nel Casale e, avendo visto in un’edicola un’icona della Madonna coperta da una ragnatela, chiese al ragno di liberarla ed esso acconsentì subito. Peculiare la facciata a fasce di pietre a due colori (arenaria e carparo). Imponenti  gli affreschi bizantini all’interno tra cui l’Annunciazione, l’Albero della Croce, la Madonna col Bambino e il maestoso Giudizio Universale sulla parete di ingresso, realizzato nel Trecento da Rinaldo da Taranto.

E ancora, a Mottola, nel villaggio rupestre di Casalrotto, si può ammirare la chiesa rupestre di San Nicola, scavata nella roccia nel IX secolo. Definita la”Cappella Sistina della civiltà rupestre nel Meridione d’Italia” per la bellezza dei suoi affreschi, può vantare di possedere la più completa pinacoteca dell’arte sacra popolare pugliese.

Insomma, la Puglia ancora una volta dimostra di essere una terra ricca anche di arte: basta saperla guardare, osservare e capire.

Per Marcel Proust, il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.

 

PIC: Philipp Hackert, Porto di Brindisi, 1798

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