Scripta Moment

Scripta Moment

  • Home
  • Noi Siamo
  • Contattaci

Type and hit enter to display search result

Articoli recenti
  • Performare la Pubblica Amministrazione: convegno RdS a Benevento
  • Verso una moda digitale
  • Metaversi paralleli o universi divergenti, adesso noi
  • Sfilata Schiaparelli a Parigi. Inferno o realtà?
  • AmoreAmaro di Piero Mieli: storie d’amore contemporaneo
Commenti recenti
  • Roberto su Metaverso e meta-versi
  • Francesco su (st)ruggenti anni ’80 (a Bari)
  • Alberto su (st)ruggenti anni ’80 (a Bari)
  • Piero su Dimenticare i classici
  • Guido su Carlo d’Arabia. Il barese Scavone vince l’Hospitality Award 2021
Archivi
  • Febbraio 2023
  • Gennaio 2023
  • Dicembre 2022
  • Novembre 2022
  • Ottobre 2022
  • Settembre 2022
  • Luglio 2022
  • Giugno 2022
  • Maggio 2022
  • Aprile 2022
  • Marzo 2022
  • Febbraio 2022
  • Gennaio 2022
  • Dicembre 2021
  • Novembre 2021
  • Ottobre 2021
  • Settembre 2021
  • Luglio 2021
  • Giugno 2021
  • Maggio 2021
  • Aprile 2021
  • Marzo 2021
  • Febbraio 2021
  • Gennaio 2021
  • Dicembre 2020
  • Novembre 2020
  • Ottobre 2020
  • Settembre 2020
  • Luglio 2020
  • Giugno 2020
  • Maggio 2020
  • Aprile 2020
  • Marzo 2020
  • Febbraio 2020
  • Gennaio 2020
  • Dicembre 2019
  • Novembre 2019
  • Ottobre 2019
  • Agosto 2019
  • Luglio 2019
  • Giugno 2019
  • Maggio 2019
  • Aprile 2019
  • Marzo 2019
  • Febbraio 2019
  • Gennaio 2019
  • Dicembre 2018
  • Novembre 2018
  • Ottobre 2018
  • Settembre 2018
  • Luglio 2018
  • Giugno 2018
  • Maggio 2018
  • Aprile 2018
  • Marzo 2018
  • Febbraio 2018
  • Gennaio 2018
  • Settembre 2017
Categorie
  • #emozione
  • AD MAIORA (omaggi alla rivista)
  • amazonE
  • Aneddoti in eviDENZA
  • ANIME e CORE (All you NERD is love)
  • Art Up (creatività di impresa)
  • BIOGRAFIE (vite recensite)
  • Canzone in eviDENZA
  • Carmina Viri – S1
  • CHANEL C'EST MOI (moda, mode, modi)
  • CIT. CIT. (aforismi di poche parole)
  • CLASSICI (mattoni da riscoprire)
  • CONTEMPORANEI (recensioni fresche fresche)
  • COOLection (collezioni e manie)
  • DEFENDER (I diritti degli artisti)
  • ECCOCI
  • Edizioni Scripta Moment
  • FATTI E MISFATTI (curiosità e aneddoti)
  • FEUILLETON (il ritorno del romanzo d'appendice)
  • Film in eviDENZA
  • Foto in eviDENZA
  • GENIUS LOCI (i luoghi dell'anima)
  • I nostri amici
  • Il Canale di Palama (Cinema)
  • IPSE DIXIT
  • Le EGOPAGELLE di Anna Losurdo
  • LE NOSTRE COPERTINE
  • LE NOSTRE COPERTINE (nessuno ci può giudicare)
  • LE NOTIZIE DEL CORRIERE NAZIONALE
  • MOSTRAMI – faschion&design
  • MOSTRAMI – fashion&design
  • Numero 1
  • Numero 10
  • Numero 11
  • Numero 12
  • numero 13
  • Numero 14
  • Numero 15
  • Numero 16
  • Numero 17
  • Numero 18
  • Numero 19
  • Numero 2
  • Numero 20
  • Numero 21
  • Numero 22
  • Numero 23
  • Numero 24
  • Numero 25
  • Numero 26
  • Numero 27
  • Numero 28
  • Numero 29
  • Numero 3
  • Numero 30
  • Numero 31
  • Numero 32
  • Numero 33
  • Numero 4
  • Numero 5
  • Numero 6
  • Numero 7
  • Numero 8
  • Numero 9
  • ON AIR (musica e concerti)
  • PAROLA AL CAPO (l'editoriale di Varricchio)
  • PAROLA ALLA CODA (le conclusioni di Lombardi)
  • Parola in eviDENZA
  • POESIANDO (versi diversi)
  • PSICO 4.0 (infiltrazioni mentali)
  • PUBLIC ENGAGEMENT (vetrine per socialmente impegnati/e)
  • RANDAGI (una vita in vacanza)
  • RETROTOPIA (amarcord)
  • RISO PATATE E BOZZE (Gli inediti)
  • SCHIZZATI (pittura e scultura non banale)
  • School Zone
  • Scripta Eventi
  • Scripta Sciences
  • Scripta TV
  • ScriptaMOH!ment
  • Senza categoria
  • SPEAKEASY (Storie da Bar)
  • STORIE SULLA PELLE (oltre il tattoo)
  • STRISCIA MOMENT (news quotidiane)
  • STURM UND DRANG (avanguardie artistiche e non)
  • SUPERMENSANA (salute e benessere)
  • Tempo quasi Scaduto
  • THE PLOT (di che parliamo questa volta?)
  • Top Player
  • TV
  • Un libro non si giudica dalla COPERTINA
  • VERNICI (news, eventi e inaugurazioni)
  • VIDEO (scripta monitor)
  • Yin & Young
Meta
  • Accedi
  • Feed dei contenuti
  • Feed dei commenti
  • WordPress.org
Scripta Moment

Scripta Moment

Rivista di cooltura

  • Home
  • RUBRICHE MATTONI
    • RECENSIONI
      • BIOGRAFIE (vite recensite)
      • CONTEMPORANEI (recensioni fresche fresche)
      • CLASSICI (mattoni da riscoprire)
      • SCHIZZATI (pittura e scultura non banale)
    • DEFENDER (I diritti degli artisti)
    • Genius loci (i luoghi dell’anima)
    • PUBLIC ENGAGEMENT (vetrine per socialmente impegnati/e)
    • STURM UND DRANG (avanguardie artistiche e non)
    • PAROLA AL CAPO (l’editoriale di Varricchio)
    • THE PLOT (di che parliamo questa volta?)
    • RETROTOPIA (amarcord)
    • POESIANDO (versi diversi)
  • RUBRICHE PIUMA
    • PIUMINI
      • AD MAIORA (omaggi alla rivista)
      • ANIME e CORE (All you NERD is love)
      • SPEAKEASY (Storie da Bar)
      • Chanel c’est moi
      • I nostri amici
      • VERNICI (news, eventi e inaugurazioni)
      • VIDEO (scripta monitor)
    • PIUMONI
      • Art Up (creatività di impresa)
      • FEUILLETON (il ritorno del romanzo d’appendice)
      • ON AIR (musica e concerti)
      • PSICO 4.0 (infiltrazioni mentali)
      • FATTI E MISFATTI (curiosità e aneddoti)
      • RANDAGI (una vita in vacanza)
      • RISO PATATE E BOZZE (Gli inediti)
      • STORIE SULLA PELLE (oltre il tattoo)
      • SUPERMENSANA (salute e benessere)
  • Numeri e Speciali
    • LE NOSTRE COPERTINE
    • Numero 1
    • Numero 2
    • Numero 3
    • Numero 4
    • Numero 5
    • Numero 6
    • Numero 7
    • Numero 8
    • Numero 9
    • Numero 10
    • Numero 11
    • Numero 12
    • numero 13
    • Numero 14
    • Numero 15
    • Numero 16
    • Numero 17
    • Numero 18
    • Numero 19
    • Numero 20
  • Tempo quasi Scaduto
  • Noi Siamo
  • EDIZIONI SCRIPTA MOMENT
  • ECCOCI
  • Home
  • /
  • FATTI E MISFATTI (curiosità e aneddoti)
  • /
  • Numero 16
  • /
  • Capolav-Oro
FATTI E MISFATTI (curiosità e aneddoti), Numero 16

Capolav-Oro

By admin 30 Gennaio 20201 Febbraio 2020

 

di Massimiliano Porro
Storico dell’arte

Storie che si intrecciano e che corrono sul filo dell’espressione umana e del profitto. Materia plasmata, pigmento gettato che si fa carne e sangue sulla tela, oggetti iconici che hanno superato il confine della tradizione trasgredendo in modo irriverente le regole dell’arte. Siamo circondati da esempi, vicini e lontani nel tempo, di opere che hanno assunto un valore economico enorme accantonando, in qualche caso, la qualità artistica estetica ed estatica.
Vincent Van Gogh, Jean-Michel Basquiat, Damien Hirst, Maurizio Cattelan… Sono solo alcuni esempi di come il mercato dell’arte possa assumere le sembianze, allo stesso tempo, di deus ex machina creatore del mito e di Saturno famelico divoratore dei propri figli.
Girasoli, Iris, ritratti, quadri alla maniera della Street Art, squali bianchi nella formaldeide e banane scocciate al muro: una varietà di soggetti polivalenti che hanno attraversato il secolo breve da poco concluso e stanno attraversando il XXl corrente.

 

V. Van Gogh, Ritratto del dottor Gachet

Van Gogh oggi è nome tra i più amati, dal valore immenso. Il pittore olandese è stato vittime di sé stesso, dell’accademismo retrogrado di un mercato incapace ad aprirsi alle novità; nemmeno il fratello Theo, commerciante d’arte, poté far qualcosa se non incassare mesto i rifiuti alla proposta delle opere turbinose dell’amato Vincent. Ma ecco che accadde il miracolo. In questo caso alla malasorte, al colpo di pistola, alla tragica follia e morte seguirono una serie di eventi che ne portarono finalmente alla luce l’espressionismo emotivo e sociale. L’abnegazione della cognata Johanna Bonger nel tramandare opere e il fraterno epistolario tra il marito e Vincent, l’impegno poi dei suoi discendenti, quello di Helene Kröller-Müller che arrivò a essere una sua avida collezionista (a tal punto che una rilevante parte delle opere del pittore oggi è esposta nel museo da lei fondato, il Kröller-Müller Museum), seguiti dai musei e gallerie di tutto il mondo che parevano all’improvviso essersi accorti del genio incompreso… Fu come scoprire il vaso di Pandora. Amore familiare e pathos emozionale di pennellate materiche e colori portarono le opere dell’artista olandese a raggiungere quotazioni spaventose come il Ritratto del dottor Gachet, venduto nel 1990 ad un costo attualizzato di 146,5 milioni di dollari. E pensare che in vita aveva venduto un solo quadro alla sorella di un caro amico.

 

Jean-Michel Basquiat, Untitled,1982

 

Con un salto spazio-temporale di qualche decennio atterriamo negli Stati Uniti a fine anni Settanta. La fiamma del genio sta covando nell’animo di un giovane ragazzo di colore: Jean-Michel Basquiat.

«Una notte stavamo fumando erba ed io dissi qualcosa sul fatto che fosse sempre la stessa merda, The Same Old Shit. SAMO, giusto? Immaginatevi: vendere pacchi di SAMO! È così che iniziò, come uno scherzo tra amici, e poi crebbe». (Jean-Michel Basquiat, intervista al Village Voice)

Proprio lui, l’autore dell’acronimo Samo citato poco sopra. Un artista di strada che vive la strada in tutto e per tutto. La Grande Mela accende intuizioni e offre opportunità di incontri sconvolgenti: la cantante Madonna, Keith Haring, i locali alla moda come il Club 57 e il Mudd Club. Piano piano l’interesse aumenta così come la quotazione delle sue opere: l’incontro con galleristi italiani come Emilio Mazzoli e Annina Nosei, l’ingresso nella Factory di Andy Warhol, le mostre personali che aumentano in modo esponenziale dalla zurighese Galerie Bischofberger fino a Tokyo. La sua produzione diventa forsennata, continua, stravolgente e stordente con la necessità di stare al passo con la richiesta di committenti sempre più numerosi. La fiamma del daimon interiore che brucia, il peso di essere il primo artista di colore ad ottenere un successo così clamoroso (opere pagate decine di milioni di dollari), i rotoli di dollari in tasca che non cambiano però il colore della sua pelle… Rimane sempre un’etichetta di pregiudizio razziale che non si può cancellare. E poi la caduta degli dei… Muore Andy Warhol, amico, maestro, nemesi. E infine muore lui, stordito e distrutto dall’abuso di stupefacenti. L’arte, i suoi meccanismo terribili di denaro e critica non lo hanno risparmiato.

 

E questo viaggio ci porta poi Oltremanica, nella Gran Bretagna non ancora ingabbiata dalla questione Brexit, incontrando l’uomo che ha cambiato il concetto dello stesso termine arte: Damien Hirst e il caso dello squalo da dodici milioni di dollari . Manifesto della sua poetica è The Physical Impossibility Of Death In the Mind Of Someone Living (L’impossibilità fisica della morte nella mente di un essere vivente, opera  di copertina di questo articolo), consistente in uno squalo tigre di oltre 4 metri posto in formaldeide dentro una vetrina. Quell’opera divenne il simbolo dell’arte britannica degli anni novanta. Il titolo che sovverte i canoni tradizionali della riconoscibilità, la manipolazione effettuata a livello d’intervento non più solo dell’artista stesso ma che necessita un aiuto esterno, e il personaggio che porta il nome di Steve Cohen, esempio del compratore proveniente dal mondo della finanza capace di determinare il mercato dell’arte contemporanea di fascia alta. È proprietario della SAS Capital Advisors, capace di gestire capitali da 11 miliardi di dollari con guadagni da oltre 500 milioni di dollari all’anno ed espone i suoi trofei artistici in una dimora da oltre tremila metri quadri a Greenwich, in un pied-à-terre a Manhattan e in un bungalow di millesettecento metri quadri in Florida:

«Nell’arte contemporanea i soldi complicano e influenzano tutto e tutti».

È quanto ha affermato l’economista britannico Don Thompson, autore di un saggio in cui ha indagato i meccanismi che consentono a talune opere d’arte contemporanea di raggiungere quotazioni da capogiro. Capacità di essere imprenditore, modalità di creare un brand, case d’aste che si fanno tramite di una vertiginosa salita delle quotazioni. Insomma… La canonizzazione di un concetto di arte in cui maggiore è il prezzo maggiore è lo status sociale assunto dall’acquirente. Un gioco sottile e quantomeno pericoloso.

 

Maurizio Cattelan – Comedian

 

In questa pur breve lista non può mancare un prodotto di casa nostra. Uomo e artista, imprenditore, scandaloso, sovvertitore: è lui, Maurizio Cattelan già assurto agli onori della cronaca per i pupazzi di bimbi impiccati in un parco a Milano, per il dito medio di fronte alla Borsa meneghina e, da ultimo, per la banana scocciata da 120.000 euro. Novello Duchamp? Furbo incantatore? Nello scorso 2019 ha realizzato proprio Comedian, una performance artistica che ruota attorno a una banana appesa al muro con il nastro adesivo. Luogo dell’evento: Art Basel di Miami Beach e la cronologia degli eventi fa ben comprendere quanto le dinamiche economiche e sociali siano una trottola impazzita. Espone dunque nella galleria una banana attaccata ad un muro di cartongesso con del nastro adesivo ad alta resistenza. La banana, comperata qualche ora prima da un fruttivendolo locale per 30 centesimi di dollaro, è quotata per 120 mila dollari, e già questo rende l’idea delle dinamiche contemporanea dove il nome e il semplice atto “artistico” la facciano da padrone. Nonostante l’opera d’arte fosse deperibile, la banana è stata acquistata proprio per 120 mila dollari. Tra l’altro l’opera è pensata per essere rinnovata con una banana nuova. Durante il secondo giorno di esposizione, un altro artista – David Datuna – ha preso la banana di Cattelan e l’ha mangiata in diretta davanti alle telecamere, definendola poi un’opera deliziosa! L’azione è diventata a sua volta una performance artistica, chiamata “Hungry Artist” (l’artista affamato). Il video della banana da 120 mila dollari divorata in pochi morsi ha fatto subito il giro del mondo.

Capolavoro o capolav-ORO?

Dulcis in fundo il direttore di Art Basel, Herald Lucien Terras, ha rassicurato prontamente gli acquirenti degli altri due esemplari dell’opera, venduti a due musei non ancora noti: «Datuna non ha distrutto l’opera d’arte». Perché il valore dell’opera di Cattelan, in questo caso, è dato dal certificato di autenticità e non dalla banana in sé, che può essere sostituita dai proprietari ogni volta che il frutto inizia il suo naturale processo di deperimento. Idea, atto performativo, derisione della psicologia contemporanea.

Seguendo questo andamento suona bene il famoso detto The show must go on!

0 Tags: #Damien Hirst, #Jean-Michel Basquait, #Maurizio Cattelan, van gogh
Previous Post

I rifiuti più costosi del pianeta

Gennaio 30, 2020
Next Post

Autori di nulla

You May Also Like

Numero 18, SCHIZZATI (pittura e scultura non banale)

La sacralità profana dell’arte

30 Marzo 202030 Marzo 2020
Numero 16, STURM UND DRANG (avanguardie artistiche e non)

L’artista e il mercato

30 Gennaio 20201 Febbraio 2020
Numero 14, STURM UND DRANG (avanguardie artistiche e non)

Un cesso d’opera

1 Novembre 201921 Novembre 2019

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Europa Mediterranea Unita La Petizione
IPSE DIXIT

Vernici

Eventi e Inaugurazioni

Sfilata Schiaparelli a Parigi. Inferno o realtà?

  di Giovanna Quaratino Come specificato nell’Articolo di presentazione, “MOSTRAMI&…

AmoreAmaro di Piero Mieli: storie d’amore contemporaneo

  Sabato 21 gennaio  nella suggestiva cornice della millenaria Chiesa di San Martino a Bari ve…

Metafisica di una città

  di Enzo Varricchio   Chi avrebbe detto che anche Bari, come Ferrara, Roma o Milano, foss…
Rubriche
  • Performare la Pubblica Amministrazione: convegno RdS a Benevento

    Performare la Pubblica Amministrazione: convegno RdS a Benevento

    4 Febbraio 2023
  • Verso una moda digitale

    Verso una moda digitale

    4 Febbraio 2023
  • Metaversi paralleli o universi divergenti, adesso noi

    Metaversi paralleli o universi divergenti, adesso noi

    29 Gennaio 2023
  • Sfilata Schiaparelli a Parigi. Inferno o realtà?

    Sfilata Schiaparelli a Parigi. Inferno o realtà?

    24 Gennaio 2023
  • AmoreAmaro di Piero Mieli: storie d’amore contemporaneo

    AmoreAmaro di Piero Mieli: storie d’amore contemporaneo

    23 Gennaio 2023
Scripta Moment Social
Facebook Twitter Google Plus Behance Pinterest Tumblr Instagram Github Flickr Dribbble Linkedin

"testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Bari n. iscr. 14 del 28/09/2018" - edita da Associazione culturale e di promozione sociale: "Scripta Moment" - 7, via Argiro da Bari, 70122 Bari - © Enzo Varricchio e Rocco Lombardi (all rights reserved) - direttore responsabile Enzo Varricchio - presidente dell'Associazione culturale e di promozione sociale: "Scripta Moment" proprietaria di "Scripta Moment" Giulia Reina - Provider WorldPress.com di proprietà di Automattic Inc. 60 29th Street #343 San Francisco, CA 94110 United States of America

Type and hit enter to display search result

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire le funzioni dei social media e analizzare il nostro traffico. Inoltre forniamo informazioni sul modo in cui utilizzi il nostro sito ai nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che hai fornito loro o che hanno raccolto in base al tuo utilizzo dei loro servizi.settings.

Scripta Moment
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.

Cookie strettamente necessari

I cookie strettamente necessari dovrebbero essere sempre attivati per poter salvare le tue preferenze per le impostazioni dei cookie.

Se disabiliti questo cookie, non saremo in grado di salvare le tue preferenze. Ciò significa che ogni volta che visiti questo sito web dovrai abilitare o disabilitare nuovamente i cookie.

TRATTAMENTO DATI PERSONALI DI SCRIPTA MOMENT - Terms and Conditions - Privacy Policy