I rifiuti più costosi del pianeta
Londra, casa d’aste Sotheby’s, il celeberrimo “Girl with baloon” di Bansky è un’opera ambita, molto ambita.
Sarà andata più o meno così:
Parte la competizione…
“300.000 sterline!”
“400.000 al signore lì in fondo!”
“500!”
“500.000… nessuno offre 600.000?”
“600.000 al telefono dalla Nuova Guinea!”
“700.000 da Dubai.”
“Nessuno offre 750.000?”
“750.000!”
“750.000 alla signora con quel delizioso cappello!”
“800.000!”
“800.000 al signore lì in fondo”
“850.000 dall’Oman!”
“850.000 e uno… e due…”
“860.000 sterline da un anonimo al telefono!”
“860.000 e uno… e due… e tre! Aggiudicato all’anonimo signore al telefono!”
Dopo, succede l’incredibile.
Dalla cornice parte un sibilo meccanico. L’opera inizia lentamente a scivolare in brandelli verticali e regolari verso il basso.
La cornice è un distruggi documenti.
Così, uno dei quadri più iconici della street art diviene la prima performance – installazione di distruzione di opera d’arte.
Tutto rigorosamente LIVE.
Dunque, è stato lo stesso Bansky ad acquistare l’opera… e a distruggerla.
Morale della favola? Il valore è quintuplicato.
Bansky non è solo il più grande marketer di se stesso. E’, forse, il più grande fottuto genio della storia del mercato dell’arte.