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di Ezio Cirone frontman ZER80

 

Nel bel mezzo del decennio, principalmente edonista reaganiano, nulla oramai aveva più importanza, spillette, colori, gruppi rock adrenalinici, psichedelia o azioni di rivolta.

Il 13 Luglio 1985, agli occhi di tutto il mondo, in un mezzogiorno a Londra e in quel di Philadelphia, tutto ebbe fine.

Il Concerto che stava per cambiare la storia stava per avere inizio.

Aldilà dei freddi scenari socio-politici mondiali anni 80, lì a Sud, in Africa orientale, nel grande territorio etiope governava una grande carestia che causò milioni di vittime, e valeva la pena spostare l’attenzione a questa delicatissima causa.

Fu così, che si aprì la strada alla più grande manifestazione musicale di tutti i tempi, il Live AID.

Quel giorno la musica cambiò pelle, i movimenti sociali cantavano all’unisono come fossero l’unica vera massa critica che potesse contrastare le istituzioni mondiali, un po come mettere assieme le energie e tentare di dare una svolta ad un decennio ricco di mali sociali.

Non esistevano confini, nazionalità, colore della pelle e religione. Governava solo una estenuante voglia di prendere una posizione netta e decisa a favore dei più deboli cercando di influenzare i governi del pianeta.

Immaginare un mondo dove tutti i popoli coesistevano insieme senza rimarcare alcuna diversità di etnia, colore, origine, religione; dove esisteva solo aggregazione nutrita da umanità.

Era questo lo scopo di tutto il Live AID che ancora oggi ci lascia un segno indelebile.

 

https://twitter.com/pinkfloyd/status/1017762374730895361 – http://www.vulcanonews.it/news/488/LIVE-AID-MEGA-CONCERTO-ROCK-PER-LA-VITA.html

Una visione d’insieme

Essendo un fenomeno di massa, la musica nella storia dei popoli coinvolge indistintamente tutte le culture, da nord a sud, da est ad ovest in tutte le parti del mondo.

Tentando di leggere la vision del Live Aid rapportandola anche alla storia passata e ai tempi moderni, ritengo che aldilà di ogni ideologia, il vero scopo di tutto ciò è stato quello di fondere nella sostanza emozioni  che condivise, hanno apportato nel contesto specifico un valore al senso di appartenenza e di unione tra le masse obliando ogni discriminazione razziale, culturale o di pensiero.

Per quanto siano stati anni difficili a livello individuale e sociale, il Live Aid ha fornito un notevole apporto altruistico verso una problematica sociale estremamente più grande rispetto alle singole problematiche socio-culturali presenti in ogni nazione e che condannava i movimenti sociali di ogni tipo.

L’individualismo nel decennio 80 non aveva voce nella società, i frammentati movimenti sociali non avevano né potere né gloria ed erano prossimi alla disgregazione.

Il Live AID ha costruito una speranza e una salvezza, ha edificato l’arca di Noè del panorama musicale e sociale a livello planetario, un trampolino di lancio per costruire un nuovo pensiero ideologico, basato su valori imprescindibili come l’uguaglianza, la pace e l’aggregazione.

La musica salverà il mondo

Ciò che non si può dire e ciò che non si può tacere, la musica lo esprime.

(Victor Hugo)

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