di Enzo Mazzilli

boss dello SpeakEasy – Bari

Nel tempo libero ognuno di noi rivela il suo modo di essere. Le donne sono contraddizione, la rivelano negli atteggiamenti di tutti i giorni, al bar, poi, danno il meglio di sé. Nei tanti anni passati dietro al banco bar ne ho studiato le “categorie” e non posso essere politically correct nel descriverle.
ECCOLE:

1. Shampista: curiosa, se trova un uomo avvenente, si affida. Arriva con una richiesta specifica ma è flessiva rispetto alla sua decisione, riconoscendo la propria ignoranza, si affida all’uomo, appunto, curiosa di scoprire quello che non sa.

2. Comunistella : beve birra commerciale, vino commercialissimo a poco prezzo fatto da agricoltura massiva, enunciando frasi filosofiche o citazioni che non fregano a nessuno e che in realtà fa solo figo sparare. La contraddizione sta nel consumare un certo tipo di prodotto e poi fare la “guerra” al capitalismo, agli Ogm, alle sostanze nocive in agricoltura, molto spesso con l’aggravante di essere vegane, con tutte le “seghe al morto” annesse e connesse.

3. Fashion Blogger: Appena entra la riconosci subito, assolutamente variopinta nel vestire, è appena tornata dal salone del mobile di Milano, dove ha conosciuto gente che ha conosciuto gente che beve in quel dato bar “superfighissimo” di Milano, torna a Bari e pretende che noi si debba conoscere quel dato cocktail, solo perché se lo fanno a Milano è Fashion sicuro. Molto spesso è una cagata pazzesca.

4. Figa di legno: Siamo alla perfezione del nulla cosmico. Nella migliore delle ipotesi ti ordinano :”un calice”! Non è dato scoprire che tipo di liquido bisogna versare. Dobbiamo cercare di immaginarlo o di leggerlo nella loro mente. Roba da telepati. Se per caso ti permetti di provare una comunicazione con loro, scatta l’allarme : “Questo ci sta provando”, e magari tu stai solo provando a capire che tipo di liquido gradiscono; mettendosi di spalle ti rispondono scocciatissime e annoiate come è la loro finta vita.

5. Sporty: Siamo di fronte al terrore di tutti i barman del mondo, una creatura mitologica che si nutre di liquidi verdi come gli elfi. Appena entra la riconosci dal bicipite più grosso della tua gamba, semina il panico con la richiesta della Centrifuga alle 23  mentre tu stai preparando 8 gin tonic, 4 manhattan, 5 old fashion e stai smadonnando di brutto.

6. Donna in carriera: Sofisticata, stupenda, super elegante, una grande stronza. Ti guarda dall’alto in basso, lei non ha mai bisogno di un uomo, la devi solo servire. Ordina birra o vino, ovviamente è una sommelier provetta, lei non avrebbe bisogno di te nemmeno nella scelta del vino, è superiore al tempo e allo spazio, poi tornerà a casa e la sua solitudine la abbaglierà.

7. La Odia uomini: La mia categoria preferita perché beve un sacco, ha 40 anni ed esce con le 30 enni, incattivita dalla vita e dalle scelte che ha fatto, si sente vittima degli uomini che ha incontrato ma , suo malgrado, li ha scelti tutti lei.
Al bar è facilmente riconoscibile. Se è bella è super corteggiata ed è confondibile con la succitata “figa di legno”, con l’unica differenza che lei, consapevole del tempo che sta passando, si concede più facilmente. Se non è avvenente odia tutti gli uomini che lei vorrebbe ma che non se la filano.

8. Cittadina/paesana: Un dualismo alla Del Piero/Baggio solo che a me personalmente è sempre piaciuto Baggio. La Donna di provincia è ben educata, curiosa ed estremamente aperta al nuovo, in quanto il suo mondo finisce presto. Un po’ l’immagine di una Cenerentola modello, è la donna che tutti gli uomini vorrebbero sposare (sa cucinare), vuole sapere ed è attratta dall’uomo di città che, normalmente, è un bluff totale.

Arrivate a questo punto, sarete tutte incazzate di brutto. Ma più vi incazzerete più probabilmente avrete beccato una categoria nella quale vi ritrovate.

Mi scuso fin da ora. Per la mia psiconalisi, leggete l’articolo della Latrofa

 

 

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