The Two Fridas (Las dos Fridas). Oil on canvas painted in 1939.

di Anna Losurdo
membro CNF

Ancora in questi giorni ritorna d’attualità il tema della rappresentanza equilibrata dei generi nelle nostre istituzioni rappresentative.

E’ stato il parlamento a riproporre prepotentemente all’attualità, votando solo uomini come componenti laici del Consiglio superiore della magistratura (non che in passato sia andata meglio; solo una volta tra togati e laici ci sono state sono sei donne).

Solo l’ultimo esempio dello squilibrio nella presenza di uomini e donne nei ruoli decisionali:

E vai con il l’arcinoto balletto di tesi favorevoli e contrarie alle quote di genere e l’immancabile ricorso al merito, alle donne meritevoli che forse non si sono proposte.

Sono trascorsi decenni, perché qui da noi l’unità temporale del “cambiamento” si misura in lustri… e siamo ancora a confrontarci su questo e su altri temi; chi si è occupato di pari opportunità amava dire di lavorare per la estinzione dei CPO: siamo ancora molto lontani da quel giorno .

Certo, sono stati fatti passi avanti, ma mentre stenta a decollare un autentico dibattito pubblico su questo tema, che sembra sempre riguardare gli addetti ai lavori, e ancor di più le addette ai lavori, ne sono stati fatti anche indietro, di passi, a conferma della fragilità della cultura delle pari opportunità in Italia, che spiega l’attenzione discontinua per i diritti delle donne e per la loro promozione.

L’argomento fondante di quel dibattito spesso viene trascurato dall’esigenza di denunciare e contrastare in emergenza l’ultima malefatta: il problema dello squilibrio, e quindi la necessità dell’equilibrio, nella presenza di uomini e donne nei ruoli decisionali non riguarda solo l’esigenza di tutela di una minoranza che non è più, riguarda il tasso di democrazia presente nelle nostre istituzioni rappresentative.

E’ questo allora che è mancato e continua a mancare? La riflessione seria e convinta sui fondamenti della cittadinanza e della democrazia in chiave di genere.

Senza un continuo impegno nella direzione della consapevole antidiscriminazione nessun risultato di civiltà e di democrazia potrà essere raccolto: i continui colpi di scena ai quali assistiamo lasciano il finale ancora aperto.

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