di Giulia Reina

Lo scorso 20 gennaio si è tenuto a Bari il IV congresso del Movimento Duosiciliano.

Il Movimento, un po’ pittoresco nelle forme ma determinato nelle sostanze, si propone di tracciare le linee guida di quelle che definisce “idee per la giusta controrivoluzione” (la rivoluzione sarebbe stata l’annessione sabauda del Regno delle Due Sicilie): partendo dalla divulgazione dei fatti storici avvenuti dal momento di quella che definiscono l’ “invasione” del Sud Italia da parte dei piemontesi. L’obiettivo finale è la ricostituzione dell’ex territorio borbonico quale soggetto politico, amministrativo e sociale all’interno dello Stato italiano.

Non secessionismo, quindi, ma una sorta di federalismo.

L’incontro è stato introdotto dal segretario generale Michele Ladisa che auspica una maggiore presenza del Meridione sulla scena politica italiana.

Sono poi intervenuti, tra gli altri, anche il Dott. Gino Giammarino, direttore delle testate giornalistiche “QM Questione Meridionale” e “Il Brigante”, Giuseppe Picciariello, membro del consiglio dei fondatori del movimento, il Dott. Nicola Conenna, fisico esperto di energia, la Dott.ssa Antonella Cirese che ha ricordato come i termini “terrone” e “borbonico” siano oggi utilizzati non correttamente in senso spregiativo essendo invece termini di valore, ricordando come anche i briganti in realtà erano soldati e non banditi, l’Ing. Savino Rutigliano che sostiene la lotta alla malavita organizzata e combatte contro la cultura della rassegnazione del Sud, il Dott. Canio Trione, economista, scrittore e Presidente del Comitato Utenti Bancari, che ha ricordato l’importanza di riunirsi per un ideale e non solo per una ragione venale e denuncia come “il diritto nel tempo ha perso la sua funzione originaria di garante del cittadino ed è diventato garante della struttura”, terminando il suo discorso con un riferimento a quelle grosse aziende che investono sulla tecnologia nociva per l’occupazione di personale umano, sottolineando come tali investimenti dovrebbero essere al contrario finalizzati a promuovere le assunzioni e valorizzare l’apporto del singolo lavoratore.

La finalità del Movimento, dunque, è quella di elevare la dignità del popolo meridionale, ricordandone e rispettandone le origini storiche e culturali, mirando così al progresso economico e sociale all’interno dello Stato italiano.

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